mercoledì 19 gennaio 2011
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Il Pdl prende tempo e il presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere Pierluigi Castagnetti non dà torto ai parlamentari di maggioranza: i lavori dell’organismo chiamato a esaminare gli atti trasmessi dalla Procura di Milano con i quali si chiede di poter perquisire gli uffici del contabile del premier Giuseppe Spinelli non si chiuderanno questa settimana. Molto probabilmente per leggere e deliberare sulle 389 pagine si arriverà alla settimana prossima. Il Pdl adduce tre ragioni fondamentali. Innanzitutto perché all’ordine del giorno dei lavori della Giunta c’è un altra richiesta, sempre a carico del premier, ma relativamente ad un procedimento civile. E anche se il deputato dell’Idv Federico Palomba ha assicurato che chiederà l’inversione dell’ordine del giorno per affrontare prima il caso Ruby in quanto «senz’altro più grave», è quasi certo che la maggioranza si opporrà. Poi (come concede Castagnetti) perché per esaminare le 389 pagine piene di intercettazioni non bastano poche ore e nei primi due giorni in cui i parlamentari potevano prenderne visione, nessuno del Pdl si è presentato negli uffici della Giunta, anche per non destare sospetti su quanti avrebbero potuto svelare i contenuti degli incartamenti secretati. In questo modo, spiega il berlusconiano Maurizio Paniz, che le carte le ha lette, «abbiamo dimostrato che non siamo stati noi a divulgare gli atti coperti da segreto». Così facendo però, gli esponenti del Pdl avranno bisogno di più tempo (rispetto alle 48 ore concesse) per rendersi conto di cosa abbia scritto nelle carte la Procura di Milano. Infine, secondo le indiscrezioni, gli stessi pm di Milano non avrebbero poi tutta questa fretta, vista l’impossibilità di poter trovare ancora qualcosa negli uffici di Spinelli, vale a dire l’uomo considerato come colui che gestisce le case date in uso o regalate alle ragazze e che fa loro alcuni pagamenti. La richiesta di autorizzazione in realtà, si sospetta nella maggioranza e lo dichiara lo stesso Paniz, sarebbe stata trasmessa solo per dare più peso all’intera inchiesta per la quale è stato domandato il rito immediato per Berlusconi. E intanto, secondo Paniz, dalle carte non emergerebbe «alcuna ipotesi di reato, né quello di concussione, né quello di prostituzione minorile», ed è probabile che alla fine la Giunta rispedisca le carte a Milano. Resta poi la linea del partito di Berlusconi pronto a contestare la competenza della procura di Milano a pronunciarsi sulla vicenda. Per ora, dunque, è ancora difficile prevedere l’esito del voto, che dovrà comunque essere confermato dall’aula. Questa mattina sarà allora solo la prima puntata della vicenda in Parlamento.
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