lunedì 14 settembre 2020
I tre direttori Amerigo Vecchiarelli (Agensir), Marco Tarquinio (Avvenire) e Vincenzo Morgante (Tv2000-Inblu Radio) hanno raccontato l’impegno delle redazioni ai tempi di Covid-19
Il concerto conclusivo della festa di Terrasini

Il concerto conclusivo della festa di Terrasini - -

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«Quest’anno abbiamo affrontato una sfida impegnativa, che ha dato ottimi risultati ed è stata molto apprezzata. Di sicuro nel 2021 faremo ancora meglio», dice l’arcivescovo di Monreale, monsignor Giuseppe Pennisi, tracciando un bilancio della quinta edizione di "Insieme per passione", la festa dei Media Cei svoltasi nei giorni scorsi a Terrasini, in provincia di Palermo. Da giovedì a domenica, con la conduzione di Beatrice Fazi si sono susseguiti concerti, proiezioni e dibattiti, tutti imperniati su un’originale rilettura del Padre Nostro alla luce delle istanze della cultura, della società civile, della giustizia e della comunicazione.

«È una preghiera che unisce il cielo e la terra, l’eterno e il quotidiano», sottolinea ancora monsignor Pennisi. L’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi e l’associazione "Così, per... passione" sono i promotori della manifestazione, che gode del sostegno della locale amministrazione comunale e della Regione Sicilia, che tra l’altro mette a disposizione la suggestiva sede di Palazzo d’Aumale. «Sentiamo il dovere di contribuire alla riflessione su temi fondamentali, come quello della qualità dell’informazione», ha dichiarato l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità Alberto Samonà, intervenuto nell’incontro conclusivo che ha riunito i direttori delle testate Cei. Anche in questo caso l’invito a "non sprecare parole" caratteristico del Padre Nostro ha trovato una declinazione specifica nell’analisi di una singola invocazione, "Venga il tuo Regno".

Per Amerigo Vecchiarelli, che guida l’agenzia di stampa Agensir, la responsabilità dei comunicatori si è ulteriormente accentuata durante la pandemia: «Non c’erano più le notizie – ha sintetizzato –, ma una sola notizia, dalla quale abbiamo cercato di non farci travolgere. Abbiamo intensificato i rapporti con l’informazione locale e avviato forme inedite di collaborazione con gli altri media della Conferenza episcopale italiana. Adesso dobbiamo sottrarci alla tentazione che si possa o, peggio, si debba tornare alla situazione precedente». Molto forte, com’è noto, è stato anche l’impegno di Radio inBlu e di Tv2000, entrambe dirette da Vincenzo Morgante: «I palinsesti sono stati ridisegnati nel giro di poche ore – ha spiegato –, così da venire incontro alle esigenze specifiche dei nostri spettatori e ascoltatori.

Il catechismo per i bambini, gli esercizi spirituali e, soprattutto, l’appuntamento quotidiano con la Messa celebrata da papa Francesco a Santa Marta hanno raggiunto un pubblico molto vasto, non solo di credenti. E iniziative congiunte, come quella del Rosario del mercoledì, hanno dimostrato una volta di più l’importanza del sistema mediatico del quale facciamo parte». Nelle settimane del lockdown anche Avvenire ha ulteriormente ampliato la propria platea. «Il nostro punto di forza – ha ribadito il direttore Marco Tarquinio – è stato un racconto che, senza nascondere il male che stava accadendo, ha sempre voluto fare spazio al bene di cui tanti si sono resi testimoni. Adesso non si può più tollerare la coazione a ripetere che induce gran parte della stampa a disegnare un quadro esclusivamente negativo della realtà. Semmai, è necessaria una rinnovata alleanza con i lettori». Centrale, in questo senso, il ruolo dell’informazione diocesana, sulla quale a Terrasini si sono soffermati Mauro Ungaro, presidente della Fisc (Federazione italiana dei settimanali cattolici), e Francesco Inguanti, direttore del Giornotto, il mensile dell’Arcidiocesi di Monreale fondato esattamente vent’anni fa da monsignor Antonino Dolce.

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