sabato 22 luglio 2017
Il premier replica all'ungherese Orban che chiede di sbarrare i porti. I quattro leader del Visegrad al presidente del consiglio: «Fermare i flussi in Libia prima che diventino ingestibili»
Gentiloni: «Sugli immigrati niente lezioni né minacce»
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«Non accettiamo improbabili lezioni né parole minacciose». È la secca risposta del premier Gentiloni all’attacco rivolto ieri all’Italia sulla questione migranti dal capo del governo ungherese Viktor Orban il quale ha annunciato i contenuti di una lettera che i quattro leader del gruppo di Visegrad (oltre all’Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia) hanno scritto al presidente del Consiglio italiano. «L’Italia dovrebbe chiudere i porti per arginare i flussi migratori dal Mediterraneo» ha dichiarato Orban. «Se non verranno chiusi i porti ai migranti – si legge infatti nella missiva – il problema diventerà ingestibile, dato che tedeschi e austriaci chiuderanno presto le loro frontiere. Il flusso immigratorio – aggiungono i quattro – deve essere fermato in Libia. Anche con azioni militari». Immediata, e perentoria, la replica di Gentiloni avvenuta durante il suo intervento alla Cooperativa Piergiorgio Frassati di Torino: «L’Italia è un Paese impegnato a garantire sicurezza e coesione, a predicare la necessità di non alimentare odio e paure, un Paese impegnato a farsi carico di un peso che dovrebbe essere più condiviso in Europa. Dai nostri vicini – ha proseguito –, dai Paesi che condividono il progetto europeo abbiamo diritto di pretendere solidarietà. Serenamente ci limitiamo a dire che noi facciamo il nostro dovere e pretendiamo che l’Europa faccia il proprio senza darci improbabili lezioni».

Il premier ungherese, secondo il quale «l’annegamento di centinaia di persone in mare aumenta il pericolo di terrorismo e antisemitismo in Europa», ha espresso anche critiche nei confronti delle organizzazioni non governative che stanno aiutando i profughi in mare: «Sono finanziate e appoggiate da George Soros (il miliardario americano di origine ungherese sostenitore del movimento liberal del Partito democratico, ndr)» ha commentato. L’affondo di Orban all’Italia arriva dopo la richiesta, di identico tenore, di bloccare i migranti a Lampedusa, rivolta giovedì dal ministro degli esteri austriaco Sebastian Kurz al collega Angelino Alfano. «I consigli non richiesti» come quelli del premier ungherese Viktor Orban, «dimostrano che ognuno guarda il cortile della propria campagna elettorale» ha affermato il ministro della Difesa Roberta Pinotti alla festa metropolitana del Pd a Milano. «Non è possibile – ha detto – avere una apertura senza misure dell’accoglienza: bisogna salvare tutti, ma l’accoglienza ha dei numeri, e bisogna essere in grado di integrare», ha concluso. A pensarla come Orban, invece, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: «Ha ragione il premier ungherese, dice quello che noi sosteniamo da tempo e che ormai è vista da tanti come l’unica soluzione immediata e concreta per arginare un flusso di migranti continuo e incontrollabile».

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