mercoledì 20 novembre 2013
A Tempio Pausania e Olbia i funerali di alcune delle 16 vittime del disastro. Il vescovo Sanguinetti: la morte dei piccoli Enrico e Morgana, il frutto più amaro. «In questo disastro non è estranea la mano dell'uomo». Il messaggio del Papa: non cedete allo sconforto.
LE STORIE Tenta di salvare il figlioletto, muoiono abbracciati | Vivevano nello scantinato, famiglia brasiliana in trappola |I vescovi sardi: le Caritas pronte al soccorso | Il vescovo di Tempio-Ampurias: «Grave dolore, ma la comunità reagisce» |  FOTO | AUDIO - Le telefonate dei cittadini al 113 durante l'alluvione
GLI ESPERTI 
Il geologo TozziGabrielli (Protezione civile) | Il meteorologo Laurenzi (Rai)​
Spendere per la vita Antonio Maria Mira
COMMENTA E CONDIVIDI
Case sommerse da acqua e fango. Zone senza rete elettrica e quella di distribuzione del gas. Sono ancora 1.350 gli sfollati, secondo l'ultimo aggiornamento della Protezione civile. È la fotografia di una Sardegna che adesso deve trovare il coraggio di rialzarsi dopo la tragedia causata dal ciclone Cleopatra che ha spezzato 16 vite. E l'allerta maltempo resta ancora alta, nonostante i iglioramenti del meteo nelle ultime ore: secondo la Protezione civile regionale questa condizione si protrarrà fino a domani. Questa mattina a Tempio Pausania il vescovo della diocesi gallurese ha celebrato i funerali dei due coniugi, Bruno Fiore e Sebastiana Brundu, precipitati a bordo della loro auto nella voragine che si è aperta nella provinciale 38 Olbia-Tempio. E nel pomeriggio Olbia si è stretta attorno al dolore di chi ha perso i propri cari. Al Geopalace, a partire dalle 15.30, si sono svolti i funerali di Francesco Mazzoccu e del figlioletto Enrico, Anna Ragnedda, Patrizia Corona e sua figlia Morgana Giagoni, Maria Massa. La messa è stata officiata dal vescovo di Tempio-Ampurias, Sebastiano Sanguinetti. "Autiamoci reciprocamente a rialzarci e a ricostruire il nostro futuro. Ripartiamo insieme, senza lasciare solo nessuno. Con carità, solidarietà, in modo equilibrato": così il vescovo nella sua omelia. Parlando delle morti dei piccoli Enrico e Morgana, le ha indicate come "il frutto più amaro e cocente" del disastro che si è abbattuto sulla Sardegna.  "La mano dell'uomo non è estranea a questa catastrofe. Bisogna imparare a rispettare il creato, le sue leggi e i suoi ritmi. Far tesoro della storia che gli eventi ci stanno consegnando": lo ha detto il vescovo di Tempio Ampurias, mons. Giovanni Sanguineti, all'omelia dei funerali per le vittime dell'alluvione in Sardegna.Dopo l'omelia è intervenuto monsignor Angelo Becciu, sostituto della segreteria di Stato vaticana, inviato dal Papa a presenziare ai funerali. Papa Francesco "invita tutti a sperare senza cedere allo sconforto" e "auspicavivamente che il rispetto della natura e la necessaria cura del territorio possano evitare in futuro simili devastanti tragedie. In questo momento di dolore, il Santo Padre - ha annuncia - vuole manifestare attraverso di me la sua solidale presenza e l'espressione della sua accorata partecipazione a questa sciagura, che ha colpito la nostra cara terra di Sardegna. Papa Francesco è spiritualmente presente in mezzo a noi, per condividere la vostra angoscia - ha assicurato monsignor Becciu - Sua Santità desidera incoraggiare le realtàistituzionali, ecclesiali e i privati, che già hanno fatto fronte ai primi soccorsi, a proseguire nell'impegno generoso, per alleviare le situazioni di grande difficoltà che permangono".
Il Papa "è particolarmente vicino alle vittime ma specialmente a tutti voi che piangete i vostri cari", esclama monsignor Becciu che, da sardo, "figlio di questa terra", sottolinea di "condividere con profonda solidarietà fraterna le sofferenze e i disagi delle tante famiglie rimaste senza casa e prive delle cose più care. Con tutti i sardi, condivido le legittime attese e speranze per un futuro più sicuro e sereno".
Quelle che si stanno trascorrendo nell'isola sono ore di lavoro intenso. Circa 500 unità dei vigili del fuoco sono impegnate nei soccorsi e nella ricerca dell'uomo ancora disperso, Giovanni Farre, 62 anni di Bitti, che il figlio ha visto trascinare via dall'acqua la sera di lunedì. I vigili hanno iniziato l'opera di rimozione di fango e frane, le idrovore stanno lavorando per togliere l'acqua dai locali allagati delle abitazioni e le squadre stanno assistendo la popolazione per il recupero di generi di prima necessità. La situazione nella provincia di Oristano sembra essere migliorata. A Uras e Terralba il livello dell'acqua sta scendendo e nei paesi del Nuorese, più colpiti dall'alluvione, sono arrivati vigili del fuoco da Lazio e Toscana. A Torpè è stato costituito un posto di comando avanzato dei vigili del fuoco, che sono anche impegnati nelle verifiche della stabilità degli edifici danneggiati dall'acqua e nelle operazioni di pulizia delle strade. Il Consiglio regionale metterà a disposizione un milione e 350mila euro per le popolazioni colpite. Inoltre una proposta di legge sarà portata in Aula nelle prossime ore per consentire di recuperare 530mila euro attraverso la soppressione dei fondi destinati alle spese dei gruppi consiliari, con esclusione delle somme per il personale. Tante le iniziative di solidarietà e raccolta fondi, lanciate anche sui social network.
 

IL PAPA: LA MADONNA AIUTI I FRATELLI SARDI"Non possiamo non ricordare le vittime dell'alluvione in Sardegna". Così il Papa all'udienza generale. "Preghiamo per loro e per i familiari", ha detto, invitando a essere "solidali con quanto hanno subito deidanni". Ha pregato quindi in silenzio e recitato un Ave Maria "perché la Madonna aiuti tutti i fratelli e le sorelle sardi".

​​​ 

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: