venerdì 22 novembre 2013
Tra il 2009 e il 2010 l'ex ministro della Difesa percepì dal gruppo Fonsai 451 mila euro come «parcelle spese sinistri» e «altre prestazioni di servizi». È quanto emerge dagli atti dell'inchiesta di Milano che vede indagati Salvatore Ligresti e Giancarlo Giannini per corruzione. La replica: «Le pareclle riguardano anni in cui non ero ministro».
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Tra il 2009 e il 2010, quando era ministro della Difesa, Ignazio La Russa percepì dal gruppo Fonsai 451 mila euro come "parcelle spese sinistri" e "altre prestazioni di servizi". È quanto emerge dagli atti dell'inchiesta di Milano - secondo quanto scrive la Repubblica - che vede indagati Salvatore Ligresti Giancarlo Giannini per corruzione.Le parcelle di Ignazio La Russa, che non è indagato ed ha uno studio legale a Milano, emergono da un documento dell'Isvap in cui figurano i pagamenti fatti a parti correlate da Fonsai nel biennio 2009-2010. Dall'atto, frutto del lavoro ispettivo dell'authority, emerge che nel 2009 La Russa percepì dalla compagnia dei Ligresti e dalla sua controllata Milano Assicurazioni circa 297.400 euro, a cui si aggiunsero altri 153.600 euro nel 2010. La Russa è considerato parte correlata in quanto fratello di Vincenzo, allora consigliere di Fonsai, nonché padre di Geronimo, ex amministratore della controllante Premafin. L'Isvap rileva anche che nello stesso biennio Vincenzo La Russa percepì da Fonsai a titolo di "parcelle spese sinistri" circa 300 mila euro mentre l'allora quasi trentenne Geronimo La Russa, fatturò 211 mila euro tra "parcelle spese sinistri" e "altre prestazioni di servizi".La replica. "Come ho più volte precisato, il mio rapporto professionale con la Sai (poi Sai Fondiaria) data dalla fine degli anni '70 e cioè anni prima che il gruppo Ligresti ne fosse azionista. Nel periodo in cui sono stato ministro della Difesa ho ritenuto, in ragione del mio incarico, di autosospendermi di fatto dall'Ordine degli Avvocati inviando lettera al Presidente avv. Giuggioli. In quegli anni non ho perciò assunto alcun incarico ne dalla Sai Fondiaria ne da alcun altro cliente. Tant'è che la mia dichiarazione dei redditi 2012 relativa al 2011 non ha avuto alcun reddito professionale". ha dichiarato Ignazio La Russa."Eventuali parcelle incassate nel 2009 e 2010 e comunque mentre ero ministro, si riferiscono perciò a pratiche acquisite e svolte negli anni precedenti", aggiunge il presidente di Fratelli d'Italia. "Rilevo peraltro che se è esatta la notizia di Repubblica (che mi riservo di verificare) 450 mila euro lordi per numerose pratiche assicurative in ben due anni (per un lavoro che coinvolge anche diversi avvocati del mio studio da me retribuiti) mi fa risultare nella parte bassa dell'elenco dei legali che seguono in Italia le pratiche di quella assicurazione", conclude, "Si tratta in ogni caso di parcelle relative al legittimo lavoro professionale (così come quelle di mio fratello Vincenzo che ha uno studio distinto e separato e che collaborava con la Sai già quando io non ero ancora neanche laureato) che non ha alcun ragione di essere accostato a quelle dello studio legale Cardia che rispetto, ma col quale non ho alcun rapporto non solo professionale ma nemmeno di semplice frequentazione. Con Giannini infine non ho poi avuto proprio mai rapporti di alcun genere".
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