martedì 29 luglio 2014
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La Lebenspartnerschaft (partnership per la vita), come in Germania sono chiamate le unioni  civili omosessuali, dopo 13 anni è praticamente ormai alla pari con il matrimonio. In effetti, sebbene la Legge fondamentale tedesca, all’articolo 6, sancisca la posizione particolare del matrimonio (tuttora definito come unione di uomo e donna), di fatto di questa posizione speciale è rimasto pochissimo. Complice, a dire il vero, la stessa Corte costituzionale che, dal primo agosto 2001 - quando entrò in vigore la legge - a oggi ha emesso una serie di sentenze che in sostanza hanno demolito tutte le ultime differenze tra il matrimonio eterosessuale e l’unione omosessuale. Di fatto, l’unica vera differenza rimasta sta nel fatto che la legge sul matrimonio ha valore costituzionale, mentre le unione omosessuali registrate (che non possono chiamarsi 'matrimoni') sono regolate da legge ordinaria. Nel 2012 si registravano 31.000 di queste unioni. Ecco i punti principali. Solo gay. Una forma di unione solo per le coppie omosessuali. Le coppie eterosessuali non sposate non hanno accesso a questa forma. Le unioni vengono registrati all’anagrafe ed è previsto anche un fidanzamento ufficiale. Aspetti patrimoniali... Il patrimonio viene trattato per la coppia omosessuale registrata come per la coppia eterosessuale sposata. Già nel 2010 un’altra sentenza della Corte di Karslruhe ha imposto di eliminare le restrizioni sul fronte dell’eredità, anche qui pienamente equiparando la coppia registrata omosessuale a quella eterosessuale sposata....E fiscali. Sul fronte del fisco, mentre nella legge originaria non vi era equiparazione sul trattamento delle unioni omosessuali registrate ai matrimoni, varie sentenze di diversi tribunali amministrativi regionali, confermate poi da una sentenza della Corte costituzionale del 2013, hanno portato progressivamente a una piena equiparazione (ad esempio con il riconoscimento del 'coniuge' a carico). Sussidi, sanità, pensione. Piena e totale equiparazione alle coppie eterosessuali sposate anche sul fronte dei sussidi (sociale, di disoccupazione, assegni familiari, all’abitazione), e su quello dell’assistenza sanitaria pubblica. Lo stesso vale, qui con sentenza del Tribunale federale del Lavoro, sul fronte del servizio pubblico: dal 2004 i dipendenti pubblici che abbiano contratto un’unione civile omosessuale vengono trattati (ad esempio sul fronte dei permessi e dello stipendio) come quelli eterosessuali sposati. Lo stesso vale per il servizio diplomatico. Una sentenza della Corte di Giustizia Ue del 2008 ha inoltre imposto la piena equiparazione sul fronte della pensione di reversibilità per vedovi o vedove nel quadro delle unioni registrate. Anche sul fronte dell’ammontare della pensione (che tiene conto dell’esistenza o meno di un coniuge), sempre per via di una sentenza della Corte Ue, dal 2005 vige la piene equiparazione con le coppie eterosessuali sposate. Figli. Quanto alle adozioni, l’unico divieto esistente per le unioni registrate omosessuali vale solo per quella comune da parte dei due "coniugi" (che è invece è la regola per le coppie sposate). È però consentita l’adozione singola da parte di uno delle due componenti, cui (per via di una sentenza della Corte costituzionale del 2013) può ora seguire in un momento successivo l’adozione dello stesso bambino - ma separata - da parte dell’altra componente della coppia. È inoltre consentito al "coniuge" di adottare il figlio naturale dell’altro "coniuge". Nessuna limitazione sul fronte degli affidi. Separazione-divorzio. Per l’annullamento dell’unione, dal 2005 vale la stessa legge del divorzio vigente per i matrimoni (prima bastava una semplice dichiarazione). Anche le norme sugli alimenti sono le stesse.
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