giovedì 29 luglio 2010
COMMENTA E CONDIVIDI
Per ora attendono gli sviluppi della situazione in vista dell'Ufficio di presidenza del Pdl che si terrà oggi alle 19. Ma i finiani, a quanto si apprende, stanno già studiando le contromosse nel caso in cui stasera si arrivi a una rottura definitiva, con l'espulsione dal partito, o comunque con l'avvio della procedura per farlo, e, numeri alla mano, sono già pronti a formare gruppi autonomi.La pattuglia dei deputati finiani del Pdl è in fibrillazione per le decisioni dell'ufficio di presidenza del Pdl, atteso questa sera a palazzo Grazioli, dove il premier Silvio Berlusconi potrebbe sancire lo strappo con la minoranza interna, ma è sicura di possedere i numeri per formare un gruppo autonomo alla Camera, mettendo a rischio la maggioranza di governo.Il vicecapogruppo del Pdl alla Camera, Italo Bocchino, fedele al presidente della Camera Gianfranco Fini, in rotta con il premier, ha indetto stamattina una riunione della minoranza a cui hanno partecipato una ventina di deputati, come ha detto uno dei partecipanti, Benedetto Della Vedova.«Dalla riunione è uscita la decisione di formare un gruppo autonomo, se i vertici del Pdl premessero per l'espulsione di uno di noi», ha detto un altro deputato dellla minoranza, Carmelo Briguglio.«Il clima è di sconcerto», secondo la deputata Angela Napoli. «È incredibile che si pensi di espellere persone come (i deputati Fabio) Granata, Briguglio, lo stesso Bocchino o addirittura Fini», citando una delle decisioni che potrebbe prendere l'ufficio di presidenza di stasera.Su quale documento la presidenza del Pdl pensi di adottare, il coordinatore del partito Ignazio La Russa non si sbilancia, ma avverte: «Per stasera si annunciano perturbazioni».La finiana Flavia Perina si dice sicura che, quale che sarà la decisione di Berlusconi sulla minoranza del partito, questa «può contare alla Camera su oltre 30 deputati», quanto basta per formare un gruppo autonomo - ci vogliono almeno 20 deputati - mettere seriamente in difficoltà la coalizione di centrodestra a Montecitorio. «Non è un caso che il ddl intercettazioni finirà questo pomeriggio nel cassetto», prevede la Perina conversando con i giornalisti. «Con questo subbuglio in corso non vogliono neppure votare le pregiudiziali di costituzionalità sul ddl per paura di andare sotto al primo voto segreto».Lo stesso Fini, mentre sono in corso le dichiarazioni di voto sul decreto legge sulla manovra finanziaria, ha riunito nel suo ufficio a Montecitorio alcuni deputati della sua minoranza, come Bocchino e Silvano Moffa. Berlusconi ha assicurato ieri che in ogni caso il suo governo avrà la maggioranza in Parlamento per governare fino al termine della legislatura.Ma in campo c'è anche l'ipotesi di ritirare dal governo gli esponenti vicini alle posizioni del presidente della Camera, per dare all'esecutivo un appoggio esterno.I finiani sono pronti a costituire un gruppo anche al Senato. Lo si apprende da alcuni senatori del Pdl, che hanno incontrato oggi il Presidente della Camera. All'incontro avrebbero partecipato 12 senatori ed il numero minimo per formare un gruppo parlamentare a Palazzo Madama è di 10 senatori. «Non è una guerra di religione - ha dichiarato uno dei senatori partecipanti all'incontro - Fini ha esposto le sue motivazioni in modo pacato, sereno, equilibrato e ponderato».I senatori finiani attendono comunque l'esito dell'Ufficio di Presidenza di questa sera del Pdl. «Al Senato ci riuniremo anche la prossima settimana - proseguono i senatori - abbiamo eventualmente tempo per organizzarci».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: