sabato 2 aprile 2016
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« U n governo serio adesso abrogherebbe l’emendamento vergogna inserito nella legge di Stabilità alla prima occasione utile. Si può fare, anche perché non comporterebbe oneri per le casse dello Stato». Roberto Fico, membro del direttorio del M5S e presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, suggerisce a Matteo Renzi di iniziare a porre rimedio a una vicenda in cui «l’esecutivo intero è dentro fino al collo». A quel punto ritirereste la mozione di sfiducia? No. La nostra linea non cambierebbe di una virgola. L’inchiesta della Procura di Potenza dimostra che questo è un governo che aiuta i fidanzati dei ministri (o i genitori, se si pensa alla vicenda di Banca Etruria e di Boschi), mentre dimentica i cittadini. Per voi anche il ministro delle Riforme è coinvolto? Dall’inchiesta emerge un asse Guidi-Boschi. E mi sembra evidente che ci sia pure un asse molto forte tra Boschi e Renzi. Non solo: questo è un governo amico dei poteri forti, dalle banche alle compagnie petrolifere, e dove il patto del Nazareno è più saldo che mai. Per lei l’accordo tra il premier e Berlusconi non si è mai rotto? Non è mai morto. Renzi e Berlusconi continuano a dialogare su Rai, Mediaset, Telecom. La prova si avrà quando arriveranno in Parlamento leggi blindate per gestire mercato della pubblicità e riassetto delle telecomunicazioni. Perché ora dovrebbe cadere tutto il governo, mentre a Quarto hanno pagato solo i diretti responsabili. Allora non avreste dovuto lasciare l’incarico anche lei e Di Maio? Sono due casi profondamente diversi. E poi a Quarto non è successo nulla che coinvolgesse Luigi né il sottoscritto. Come spiega il rifiuto a presentare una mozione scritta a quattro mani con la Lega? Con Salvini non vogliamo aver nulla a che fare. Un atto parlamentare con lui non lo scriviamo. Né ora né mai. Noi anche sull’immigrazione usiamo raziocinio, mentre il leader leghista strumentalizza e getta benzina sul fuoco per avere qualche 'mi piace' in più su Facebook. Luca Mazza © RIPRODUZIONE RISERVATA
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