mercoledì 14 luglio 2010
Tre operai dello stabilimento di Melfi della Fiat sono stati licenziati dall'azienda, che li aveva sospesi giovedì scorso con l'accusa di aver ostacolato il percorso di un carrello robotizzato durante un corteo interno. Due di loro sono delegati della Fiom. I tre per protesta sono saliti sul Ponte Venosina, monumento del centro storico di Melfi.
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Tre operai del reparto montaggio dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat - dove si produce la Punto Evo - sono stati licenziati dall'azienda, che li aveva sospesi giovedì scorso con l'accusa di aver ostacolato il percorso di un carrello robotizzato durante un corteo interno. Dei tre operai, uno ha ricevuto stamani, attraverso un telegramma, la comunicazione del licenziamento; gli altri due, che sono delegati della Fiom, non hanno ancora ricevuto finora alcuna comunicazione, ma i dirigenti della loro organizzazione sono sicuri del provvedimento.La sospensione fu decisa perché il blocco del carrello robotizzato, secondo l'azienda, impediva ad altri operai, che non partecipavano allo sciopero e al corteo interno, di lavorare. I tre operai licenziati in mattinata sono saliti sulla "Porta Venosina", un antico monumento situato a Melfi, nel centro storico. Emanuele De Nicola, segretario regionale della Basilicata della Fiom, ha annunciato che la manifestazione in programma venerdì 16 luglio – con sciopero di otto ore anche nelle fabbriche dell'indotto – si svolgerà non più a Potenza ma proprio a Melfi. Un corteo raggiungerà la Porta Venosina partendo da una delle piazze principali della città.
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