
Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento - Ansa
«Non sono uno che si vende per un piatto di lenticchie». Ancora una volta è un secco no quello pronunciato dal leader di Forza Italia Antonio Tajani, su un possibile accordo in maggioranza per il terzo mandato per i presidenti di Regione. La coalizione di Giorgia Meloni rimane divisa in un intenso braccio di ferro tra la Lega di Matteo Salvini, che chiede più tempo per presentate una proposta, e gli azzurri pronti a bocciare qualsiasi mozione sul tema.
Un testo, tuttavia, non è ancora arrivato, fa sapere Luca Ciriani, ministro meloniano per i Rapporti con il Parlamento, che lancia una sorta di ultimatum al Carroccio: «Il tempo a disposizione è poco e quindi bisogna fare in fretta». Politicamente sul terzo mandato «c’è stata disponibilità», ha detto, ma per quanto riguarda la possibilità di chiudere un accordo già entro la settimana il ministro ha aggiunto che «occorre chiedere alla Lega se ha intenzione di presentare qualcosa, noi più di dire che siamo disponibili a ragionare non potevamo fare onestamente».
Ora la palla passa in mano al partito di Matteo Salvini ma sarà una corsa contro il tempo considerata anche la pausa estiva. E dopo l’apertura da parte di Meloni a modificare la legge nazionale del 2004, la via più plausibile è quella di un emendamento al disegno di legge sul numero dei consiglieri e degli assessori regionali, ora all’esame della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama. Il termine per presentare gli emendamenti è slittato di una settimana e, nel frattempo, si tenterà di raggiungere un accordo nella maggioranza. Non è escluso nemmeno un vertice fra i leader del centrodestra.
Resta però da vincere il no di FI. «Noi siamo contro il terzo mandato – ha avvertito il ministro degli Esteri -, non cambio idea se mi danno il sindaco di Verona o di Milano: sono cose completamente diverse». Il leader di FI ha dichiarato di non essere disposto a trattare: «Se devo accettare una cosa che non è nel programma – ha spiegato -, poi anche gli alleati devono accettare una cosa che noi proponiamo extra programma».
Sono Campania, Marche, Puglia, Toscana, Valle D’Aosta e Veneto ad andare al voto in autunno e un via libera al terzo mandato scombinerebbe le carte in tavola. I presidenti che attendono con maggiore interesse sono in Veneto Luca Zaia, vero oggetto del contendere, e, sul versante opposto, Vincenzo De Luca in Campania, pronto a una ricandidatura nonostante il veto della numero uno del Partito democratico, Elly Schlein.
Dal centrosinistra intanto tuona il leader di Avs, Nicola Fratoianni: «Ci aspetteremmo un governo impegnato senza sosta per fermare la drammatica escalation in Medio Oriente, per far cessare il massacro dei palestinesi a Gaza, o per condannare l'aggressione israeliana a Teheran e per salvaguardare il diritto internazionale, invece - conclude Fratoianni - troviamo il governo e la sua maggioranza di destra fortemente impegnati nella querelle sul terzo mandato e a imbavagliare la magistratura del nostro Paese».