domenica 15 agosto 2010
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Un'estate da favola. La fiaba è per i più piccoli che vivono da settimane in compagnia del mago di Oz nei Grest dell'Aquila. Ma è un mondo fatato anche quello che i volontari dell'associazionismo cattolico di tutta Italia costruiscono con spirito di servizio. Ed ecco perciò che, mettendo in disparte per un po' il grigiume della distruzione, la provincia terremotata si riempie di colori. Sono le tinte delle diverse realtà (diocesi, salesiani, centro servizi volontariato aquilano, pro loco, comuni del cratere) che insieme hanno dato vita al progetto Estate a colori, un programma coordinato di centri estivi per ragazzi dai cinque ai quattordici anni che tiene uniti oltre mille bimbi terremotati. A far da sfondo le avventure della piccola Dorothy alla ricerca della città di Smeraldo.Ma c'è di più. Nei sedici Grest diocesani e in quelli di tante associazioni che arricchiscono gratuitamente l'estate aquilana, si percorre una "strada di mattoncini gialli" tra laboratori di falegnameria, giardinaggio, cucina, pittura, escursioni e giochi per render uniche le vacanze dei baby sfollati. «Quando i bimbi sono contenti, la loro allegria è così contagiosa che anche i genitori sono più sereni». Vittoria De Santis è ormai un'habituè del Baden Powell, è la quarta volta che dalla Puglia torna in Abruzzo come volontaria nel Grest dell'oratorio salesiano.«Questa è la settimana del cuore, cervello e coraggio per Dorothy - spiega mentre riordina i disegni che i suoi piccoli hanno colorato - così i bambini imparano cosa è importante chiedere nella preghiera per andare avanti». Ma il volto amico per le famiglie resta comunque la gioventù aquilana che, «invece di stare ad annoiarsi nei centri commerciali - aggiunge don Roberto Formenti, il coordinatore di uno dei Grest diocesani - diventa protagonista di un grande progetto educativo per la rinascita della città». Il dominio della fantasia, dunque, anima le vacanze aquilane e quando il mercoledì, aiutati da un servizio bus navetta, tutti i piccoli rimasti nel capoluogo si ritrovano insieme, non è una semplice festa. Ogni volta, infatti, è come se un tassellino della città tornasse loro.Ultimo traguardo, dopo la caccia al tesoro in centro storico, è il Parco del Sole, ripulito e sistemato dai volontari, appena riconsegnato agli under 12 infiocchettato e ornato di palloncini.Volontari Caritas, Scout Agesci, Azione cattolica, Gioventù Studentesca, semplici giovani o insegnanti che il tam tam della solidarietà ha messo in moto. La "Città dei Ragazzi" non è quella dei balocchi che Lucignolo ha fatto conoscere a Pinocchio, è un mondo dove scuola e amicizia e il «giocone finale» da due estati la fanno da padrone a Sant'Elia. Non ci sono più i tendoni bianchi, ma una struttura prefabbricata in cui Diesse, l'associazione di insegnanti vicina al movimento di Comunione e Liberazione, anima le ferie di una quarantina di bambini e adolescenti.Quello che non può mancare, oltre ai libri e alla «gioia della conoscenza», è una chitarra. È la protagonista di giovedì, nella festa con le famiglie, racconta Marco Gentile, milanese d'origine, ma da quasi vent'anni trapiantato a L'Aquila. «La nostra attività continua anche d'inverno e stiamo cercando di renderla un'esperienza permanente da consegnare alla città - racconta - a chi viene qui per aiutare chiediamo semplicemente di donare il suo tempo». Quando è l'ora dei saluti, però, conclude, «ci si rende conto che il tempo regalato diventa a sua volta un dono grande da portare sempre con sé», anche lontano da qui.
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