martedì 10 maggio 2016
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Frizioni con Sel. Giachetti apre a sinistra: contro di me quel Pd che ha distrutto Roma ROMA «Non ci sono piani B. I voti andranno a noi. Ce li prenderemo come volevamo fare». È battagliero Stefano Fassina all’indomani della doccia gelata che ha visto l’esclusione delle sue liste dalla corsa al Campidoglio. Ripercorre i passaggi della sua campagna elettorale, addebita l’esclusione a «errori materiali » più che formali e ribadisce la correttezza delle procedure seguite: «Abbiamo presentato tutte le firme necessarie, abbiamo fatto ricorso e avrà esito positivo, restiamo in campo». Perché, spiega Fassina, «senza una forza politica come la nostra, che è quella che più naturalmente rappresenta la sinistra, sarebbe uno scenario democratico seriamente ferito e il gioco elettorale sarebbe molto falsato». Fassina presenterà oggi ricorso al Tar e i giudici amministrativi si pronunceranno entro tre giorni. Due le irregolarità contestate dalla Commissione elettorale che ha escluso la Lista Civica per Fassina sindaco e la lista Sinistra per Roma: l’assenza della data nei moduli di presentazione e l’uso in alcuni municipi di moduli vecchi che non prevedono l’indicazione delle direttive previste dalla legge Severino in merito alle cause d’incompatibilità. Fassina per ora chiude a ogni indicazione di voto: «Siamo diversi programmaticamente da Giachetti e dagli altri – dice – quanto a spostamenti verso M5S è solo una leggenda metropolitana». Nonostante questo, il candidato del Pd Roberto Giachetti mantiene «la porta aperta al dialogo». Del resto alla Regione Lazio Zingaretti governa con Sel, motivo in più per tendere la mano a Fassina. Voglia di unità che Giachetti trasferisce anche all’interno del Pd. A Gianni Cuperlo chiede di «costruire insieme un partito più simile a come lo vogliamo entrambi: di sinistra, moderno, plurale, pulito, ma soprattutto per vincere le elezioni a Roma». Comunque Fassina riunirà oggi pomeriggio tutti i candidati, sia delle liste cittadine che di quelle municipali. Un modo per smussare le polemiche dopo l’esclusione. Accuse di dilettantismo, di scarsa attenzione in un’area Si-Sel non proprio saldissima e che già aveva più volte messo in discussione la candidatura di Fassina con i tentativi di controcandidatura di Bray o Barca. Serrare le file e sperare, questo resta alla sinistra. «Mi assumo tutte le responsabilità – dice Fassina – le discussioni rimandiamole a dopo il voto». Sempre che Sinistra Italiana farà parte della tornata elettorale. Intanto la segreteria regionale della Calabria del Nuovo Centrodestra, dopo l’esclusione della propria lista a Cosenza, ha «deciso di proporre ricorso giurisdizionale al Tar della Calabria affidando l’incarico all’avvocato Giovanni Spataro». Mentre Riccardo De Corato, capolista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, a proposito della decisione della Commissione elettorale che ha respinto la lista del partito per le comunali a Milano, rimane «in piena campagna elettorale: comunque vada il ricorso per la riammissione della nostra lista, io non ho nessuna intenzione di abbandonare il campo, sarò costantemente presente per il bene della mia città». Stefano Fassina (LaPresse)
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