mercoledì 25 maggio 2016
​Il Forum delle associazioni familiari lancia a livello nazionale il modello Trentino: dieci anni di buone prassi.
Una svolta a costo zero di Luciano Moia
Famiglia, ecco la prova: il buon aiuto funziona
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Buone prassi per la famiglia. Il Forum lancia a livello nazionale il modello Trentino. L’occasione è offerta dalla presentazione del Dossier politiche familiari 2016, dieci anni di iniziative modellate sulle esigenze della famiglia, che dimostra una verità semplice ma incontestabile: quanto più la famiglia viene aiutata e sostenuta, tanto più aumenta la natalità e diminuisce la conflittualità familiare, separazione e divorzi compresi. Non solo. La creazione di sistemi strutturali pensati a partire dalla famiglia e dai suoi bisogni determina una serie di ricadute positive che dal nucleo familiare si allarga a tutta la società, compresi giovani, scuola, cultura, sport, assistenza, sanità, terza età, economia e altro ancora. Conclusione: in Trentino si vive bene non solo perché ci sono magnifici paesaggi e un ambiente naturale amato e protetto. Ma soprattutto grazie alla scelta di porre le famiglie nelle condizioni di stare meglio sotto il profilo sociale e amministrativo. E il fatto che la provincia abbia il privilegio dello statuto autonomo non c’entra nulla. La maggior parte delle iniziative family friendly realizzate in Trentino in questi dieci anni sono state varate a costo zero per il bilancio, perché le risorse sono state recuperate da altre voci di spesa, ma hanno poi prodotto vantaggi per tutti: dalle famiglie stesse, alle amministrazioni, alle aziende, all’associazionismo. I dati emersi ieri, durante la presentazione del Dossier nella sede milanese di Famiglia Cristiana, sono difficilmente contestabili.  Quello trentino è un territorio family friendly anche perché il 43,6 per cento si dice molto soddisfatto delle proprie relazioni familiari (media italiana 33,8 per cento); il 22,9 per cento dei bambini da 0 a 2 anni ha avuto modo di poter contare su servizi di qualità (in Italia il 13 per cento); il 21,4 per cento delle persone oltre i 14 anni è impegnato nel volontariato (in Italia il 10,1 per cento): l’uso di Internet riguarda il 65 per cento dei trentini dai 14 ai 65 anni (in Italia il 59,5 per cento). Ma, soprattutto, l’indice di fiducia generalizzata è del 32,9 in Trentino contro una media nazionale del 23,2. «Si tratta della dimostrazione – ha fatto notare il presidente del Forum delle associazioni familiari, Gianluigi De Palo – che non solo è possibile investire sulla famiglia, ma che questo investimento produce benessere per tutta la società. Ecco perché il modello trentino dev’essere esportato sul piano nazionale. Dev’essere presentato al governo. Mettere al centro i figli è una strategia premiante, che costruisce futuro buono per tutti».   Ma attenzione alle parole. Non si tratta di politiche sociali e neppure di politiche assistenziali. Solo di  politiche per le famiglie. L’ha spiegato  Luciano Malfer, responsabile dell’Agenzia provinciale della famiglia, l’organismo chiamato a coordinare tutte le iniziative a favore di genitori e figli. Tanti gli spunti originali inquadrati nella prospettiva della sussidiarietà familiare e della famiglia vista come risorsa e non come problema. Ecco il pacchetto amplissimo delle agevolazioni tariffarie, l’assegno regionale al nucleo familiare, i contributi alle famiglie numerose, i prestiti d’onore, gli assegni di mantenimento a favore dei minori, gli assegni di cura e i sostegni per l’acquisto dei testi scolastici, l’assegno di studio per chi decide di mandare i figli alle scuole paritarie, i contributi regionali per l’integrazione della pensione e per il canone d’affitto. Altri capitoli corposi riguardano i servizi alla prima infanzia, la conciliazione famiglia-lavoro, i servizi per i giovani, i distretti-famiglia (sistema famiglia come risorsa produttiva che finisce per orientare anche gli appalti pubblici). E poi tutta l’area del tempo libero, dello sport, della cultura. Insomma, un complesso intreccio di iniziative a cui il Forum delle associazioni familiari del Trentino – come spiegato dal responsabile Paolo Rebecchi  – ha contribuito in modo determinante.  «Davvero un pacchetto organico e razionale – ha osservato don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana – che è giunto il momento di esportare a livello nazionale». Infine il direttore del Cisf, Francesco Belletti, ha annunciato uno studio per mettere a confronto le diverse politiche locali per la famiglia, con l’obiettivo di sollecitare una più attenta programmazione di lungo periodo.
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