giovedì 10 aprile 2014
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Ciò che davvero manca è la volontà politica di agire e la consapevolezza che gli interventi a favore della famiglia non sono un costo, ma un investimento dal ritorno sicuro». Roberto Falcone è il presidente nazionale della Lapet, l’associazione che riunisce oltre 10mila tributaristi sparsi un po’ in tutt’Italia. E reduce da una settimana di incontri e convegni per i 30 anni del sodalizio, festeggiamenti conclusi ieri all’udienza con il Santo Padre.Eppure il ritornello è sempre quello: riformare il fisco a misura di famiglia è troppo costoso.Non è affatto così. Le risorse, se si vuole, si trovano. Lo dimostra l’intervento sull’Irpef da 10 miliardi di euro annunciato ancora ieri dal premier Matteo Renzi. Certo, occorre affrontare di petto la spesa pubblica improduttiva, come sembra voler fare questo governo. Ma soprattutto aver ben chiara la destinazione finale, su che cosa investire davvero. Noi siamo convinti che, sul piano fiscale, si debba agire prioritariamente sulle famiglie con figli. Avendo la consapevolezza, però, che non si tratta di aggiungere un costo al bilancio pubblico, ma investire in una "Grande opera" che farà guadagnare lo Stato.Come farà guadagnare?Abbiamo appena concluso uno studio dal quale si ricava che investendo 5 miliardi di euro in un intervento fiscale a favore delle famiglie con figli, il ritorno sul piano economico sarebbe di 1 miliardo di euro in termini di Iva; maggiori introiti fiscali dovuti all’aumento dei consumi per 1,55 miliardi; una crescita dei consumi locali di 3,9 miliardi; un aumento dei posti di lavoro di 120mila unità; l’emersione di 500mila famiglie dalla povertà e un incremento della ricchezza nazionale di 5,5 miliardi. Ecco perché lo Stato ci guadagnerebbe: investe 5 miliardi e ha un incremento di ricchezza di 5,5 miliardi: investire sulla famiglia conviene.E invece ora la famiglia è penalizzata dal sistema fiscale...Fortemente penalizzata. Perché le attuali detrazioni non si avvicinano neppure a quelli che sono i costi di mantenimento di un figlio. E poi ci sono i nuclei con anziani non autosufficienti, persone con disabilità, per i quali i costi sono assai più alti. E non parliamo delle discriminazioni tra nuclei monoreddito e bireddito... Possiamo dire che in Italia, nei confronti della famiglia, c’è una palese violazione dei principi costituzionali, a partire dall’articolo 31.Come giudica l’intervento annunciato da Matteo Renzi: i "famosi" 80 euro al mese in più?Con una battuta potrei dire: piuttosto che niente, meglio il piuttosto. Ma certo non sono interventi né risolutivi né radicali...Non sarebbe stato più efficace concentrare l’intervento sulle detrazioni per figli a carico?Certamente: sarebbe stato meglio mirato a chi ha sofferto di più e sopportato i pesi maggiori della crisi, appunto le famiglie con figli. Sarebbe stato anche un bel segnale nella giusta direzione.Ma se si scegliesse di investire sulla famiglia, meglio aumentare le detrazioni o cambiare sistema con una no tx area?Meglio la seconda strada, ma anche la prima andrebbe bene se però l’investimento fosse consistente. Altrimenti sarebbero pannicelli caldi. Negli scorsi anni ho partecipato a diverse commissioni di studio sull’argomento, su come rivedere il sistema complessivo delle detrazioni e deduzioni: come intervenire è già chiaro da anni, occorre "disboscare" una serie di agevolazioni e concentrare gli sforzi sulle famiglie con figli. Occorre la volontà politica di investire sui nuclei con figli. Con la consapevolezza che le famiglie non sono il problema, ma la soluzione della crisi del Paese.
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