martedì 18 agosto 2015
La cancelliera tedesca in visita al sito espositivo. Cautela sulla Grecia e sugli sbarchi. "Preoccupano i migranti, si muova tutta l'Europa".
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Da bravo padrone di casa, Matteo Renzi si presenta all’appuntamento in anticipo. Alle 17:25, il premier è già davanti al padiglione Zero, sotto il sole, con al suo fianco la moglie Agnese che sfoggia un abito rosso fiammante, in attesa dell’arrivo del gradito ospite. Ma Angela Merkel non si fa attendere. Cinque minuti più tardi, dunque in perfetto orario sul programma, il cancelliere scende da una Lancia berlina assieme al marito Joachim Sauer, stringe la mano a presidente del Consiglio e consorte, fa un cenno di saluto alla folla di visitatori e giornalisti (tenuta a debita distanza per motivi di sicurezza), e inizia così la sua visita lampo al sito espositivo milanese.  Proprio sulla puntualità e i tempi da rispettare si gioca anche uno dei primi scambi di battute tra i due leader. Merkel – che ha apprezzato la qualità e l’organizzazione dell’evento – chiede lumi sul futuro dell’area dal 31 ottobre in poi: «Che cosa ne sarà del posto dopo la chiusura? ». Renzi, soddisfatto del gradimento, risponde con sicurezza ed orgoglio: «Siamo stati in tempo per Expo e lo saremo anche per il futuro». Parole che assomigliano a un messaggio in codice, come a dire: «Questa è la dimostrazione che l’Italia tiene fede agli impegni che prende e lo fa al meglio».  Non mancano siparietti simpatici. Come quando, davanti a un monitor che simula l’andamento dei mercati e dei derivati sulle materie prime, Renzi si avvicina a Merkel e dice: «Fammi controllare lo spread...». Risata generale. Il tour privato prosegue con l’ingresso al Padiglione tedesco, prima del trasferimento a Palazzo Italia, avvenuto con una breve passeggiata e un corteo presidenziale letteralmente circondato dalla nutrita folla di curiosi. Molti applausi, ma anche qualche fischio. L’entusiasmo del cancelliere, tuttavia, non viene intaccato. Alla domanda di un cronista che le chiede se Expo le stesse piacendo, Merkel non esita a esternare un giudizio positivo: «Of course (naturalmente, ndr)». Promosso anche il lavoro del governo: «Un voto da uno a dieci? Very good», risponde Merkel in inglese.  L’incontro avviene in un momento di politica europea particolarmente delicato. Sul piatto ci sono questioni rilevanti: dal piano di aiuti alla Grecia su cui domani si esprimerà il Parlamento tedesco, fino all’emergenza profughi che necessita di soluzioni condivise. Anche se alla cena a quattro (Renzi e Merkel più i rispettivi coniugi), a Palazzo Italia, ci sarebbe stata l’opportunità di discutere di temi tanto sensibili e cruciali, si è scelto di rimandare a un’altra occasione. Immigrazione, Grecia e flessibilità sono argomenti rimasti sullo sfondo. «Ma i migranti preoccupano più della Grecia», aveva detto Merkel in mattinata in un’intervista alla tv tedesca. Renzi, comunque, si ritiene «molto soddisfatto» della visita e l’entusiasmo dell’ospite tedesco (che ha firmato la Carta di Milano) è il risultato positivo con cui il premier fa rientro a Pontassieve per qualche altro giorno di vacanza. «Abbiamo organizzato una manifestazione bella e di successo, come testimonia pure il record di presenze del weekend di Ferragosto. Sarà così anche per i prossimi appuntamenti. – commenta il premier al telefono con chi lo chiama per sapere come è andata la visita –. L’Italia ce la fa e non delude le aspettative. Oggi se n’è resa conto anche Merkel».
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