mercoledì 14 settembre 2016
​​"Esodi" è una mappa web interattiva che racconta le rotte e i motivi della fuga di migliaia di persone (GUARDA). È stata realizzata sulla base delle testimonianze di mille migranti dell'Africa Subsahariana raccolte in tre anni.
«Esodi»: la mappa delle 5 rotte dei profughi
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Tutte finiscono sulla costa libica o egiziana, ma le rotte su cui viaggiano i migranti dell’Africa sub-sahariana cambiano a seconda del Paese di provenienza e nessuna garantisce di raggiungere l’Europa. Nel 90% dei casi, chi le attraversa dichiara di essere stato vittima di violenza, tortura o trattamenti inumani. Una geografia complessa a cui Medu (Medici per i diritti umani), ha provato a dare una logica sulla base delle testimonianze raccolte dai migranti assistiti.  Il risultato è una mappa interattiva in grado di fornire un’idea del viaggio affrontato da chi parte da Mali, Niger, Costa d’Avorio, Sudan e altri Paesi sub-sahariani.

CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA E NAVIGARE LA MAPPALa mappa (Esodi, consultabile sul sito dell’associazione) si basa su risposte fornite da mille migranti seguiti da Medu. Le testimonianze vengono per la maggior parte dagli insediamenti informali di Roma e dai centri di accoglienza per richiedenti asilo di Ragusa e Mineo. Altre arrivano da Ventimiglia ed Egitto. Tutti luoghi in cui l’associazione opera. Cinque le rotte individuate, quella principale dell’Africa occidentale attraversa Niger e Libia passando dal Canale di Sicilia. Un tragitto che dura in media 20 mesi. Il mezzo più utilizzato per attraversare il deserto è il pick-up su cui vengono caricate fino a 30 persone in condizioni disumane. Chi viene dal Corno d’Africa impiega invece circa 15 mesi, è costretto a sostare in Etiopia o in Sudan per poi raggiungere Bengasi o Alessandria e imbarcarsi per la Sicilia. Il costo del viaggio è più alto, i pericoli gli stessi. La possibilità di venire sequestrati o incarcerati e subire estorsioni è elevata, tortura e violenze sono la norma mentre le donne diventano schiave sessuali.
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