giovedì 30 marzo 2017
Il ministro Lorenzin: rimossi gli ostacoli burocratici
Epatite C, via libera all'import. Sì a farmaci in arrivo dall'estero
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Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha stabilito che sarà possibile importare dall’estero farmaci destinati ad un uso personale, con la prescrizione del medico, non autorizzati in Italia. Il provvedimento segna una svolta epocale per molte patologie, non ultima l’epatite C, perché investe l’utilizzo dei cosiddetti 'super farmaci' di ultima generazione, capaci di eradicare il virus. Perché l’importazione sarà possibile anche nel caso in cui il farmaco sia autorizzato in Italia ma con diverso dosaggio, o se il paziente non rientra nelle categorie per cui l’erogazione è prevista dal Servizio sanitario nazionale o per motivi legati all’eccessivo costo.

Dunque l’epatite C. Da oggi i malati che non rientrano nei criteri per ottenere i nuovi farmaci dal Servizio sanitario nazionale (Ssn) potranno anche farseli spedire per posta. La malattia può essere controllata a lungo in una condizione che non crea rischi imminenti, ma può progredire pericolosamente fino a diventare mortale. Oggi il nostro Ssn concede i nuovi farmaci salvavita solo quando la patologia ha già avuto una grave progressione. Questione di costi. Una condizione che ha costretto molti italiani a ricorrere agli acquisti all’estero, in Paesi come India o Egitto dove il farmaco costa non più di 2mila euro (contro le decine di migliaia che servono in Europa).

La circolare spiega che secondo «le disposizioni vigenti, nessun medicinale può essere commercializzato in Italia senza aver ottenuto un’autorizzazione dell’Aifa o un’autorizzazione a livello comunitario». Ma, si aggiunge, «eccezionalmente, e in deroga a tale principio, è ammessa l’importazione per il solo uso personale di medicinali regolarmente autorizzati in un Paese estero in due ipotesi specificamente individuate». La prima: «Medicinali posti regolarmente in vendita in Paesi esteri, ma non autorizzati all’immissione in commercio sul territorio nazionale, spediti dall’estero su richiesta del medico curante». La seconda: «Medicinali registrati in Paesi esteri, che vengono personalmente portati dal viaggiatore al momento dell’ingresso nel territorio nazionale purché destinati a uso personale per un trattamento terapeutico non superiore a 30 giorni ». L’importazione del farmaco, recita il provvedimento, «deve essere giustificata da oggettive ragioni di eccezionalità» e, in mancanza di una valida alternativa terapeutica, «che il medico curante ritenga opportuno sottoporre un proprio paziente al trattamento terapeutico con un medicinale regolarmente autorizzato in un Paese estero».

Per il ministro Lorenzin, «abbiamo rimosso un odioso ostacolo burocratico sulla via della libertà ed effettività delle cure». Insomma, non si verificheranno più vicende come quella che coinvolse un cittadino milanese che lo scorso anno ordinò il farmaco generico on line dall’India. La Dogana italiana, a norma di legge, sequestrò i flaconcini con il medicinale in aeroporto. Il ricorso produsse una sentenza del Tribunale di Roma che ordinò il dissequestro del farmaco. Per i giudici, avere importato il farmaco a fini personali non costituiva reato. Una sentenza importante ma che non fece giurisprudenza perché se è vero che in questo tipo di transazione commerciale l’illecito penale è del venditore e non del compratore, resta il fatto che la vendita online di farmaci soggetti a prescrizione costituisce pur sempre una condotta vietata e contrastata a vari livelli dal nostro ordinamento. Almeno fino a oggi. Perché la Circolare del ministro della Salute, al di là dei giudizi politici o di opportunità, cambierà le carte in tavola. Anche se i dubbi restano. «Se una settimana fa l’Aifa ha detto che saranno abbattuti i criteri di selezione non riusciamo a capire che senso ha comprarsi un generico all’estero – commenta Ivan Gardini, presidente dell’Associazione pazienti Epac onlus – Noi ci aspettiamo che l’Agenzia mantenga la promessa e metta nero su bianco che i farmaci saranno per tutti. Da lì si capirà l’importanza della circolare».

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