mercoledì 30 maggio 2012
Alle 16.58 la nuova scossa con epicentro a Rolo nel Modenese. Da mezzanotte alle 6,30 erano state 32 le scosse segnalate. Il bilancio resta di 17 morti, 15mila assistiti, più di 350 feriti. Industria e agricoltura in ginocchio. La Cei, dopo il primo stanziamento di un milione di euro, destina altri due milioni dai fondi per l’otto per mille.
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Si poteva evitare
di Antonio Maria Mira 
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È stata di magnitudo 4 la nuova scossa di terremoto nel Modenese, oggi alle 16.58. L'epicentro è stato individuato a Rolo. I comuni interessati dalla scossa di assestamento sono: Gonzaga, Moglia, Fabbrico, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo, Carpi e Novi di Modena.Sono state più di 30 le scosse che si sono susseguite nella notte fra le province di Modena, Ferrara e Mantova, zona già colpita dal sisma del 20 e del 29 maggio. Da mezzanotte alle 6,30 circa sono state 32 le scosse segnalate sul sito dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La più forte è avvenuta alle 6,20 con epicentro a Finale Emilia e ha fatto registrare una magnitudo 3.6.CEI: DESTINATI ALTRI DUE MILIONILa Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, dopo il primo stanziamento di un milione di euro, destina all’emergenza altri due milioni, prelevandoli dai fondi per l’otto per mille.ECONOMIA IN GINOCCHIO: 13MILA POSTI DI LAVORO A RISCHIO"Il problema vero è che nel nostro sistema economico, fatto di filiere, un terremoto moltiplica i danni sulla produttività dei sistemi industriali delle province". Così, in un'intervista al Sole 24 Ore, il vicepresidente di Confindustria per le politiche regionali e la semplificazione Gaetano Maccaferri, che definisce le conseguenze del sisma "un disastro per l'economia locale con un impatto considerevole su quella nazionale"."Sono almeno 500 gli stabilimenti danneggiati molto pesantemente in termini di edifici, macchinari e scorte; valutiamo un danno per il momento sicuramente superiore ai 600 milioni con 12-13mila posti di lavoro a rischio sui 60mila complessivi dell'area", afferma Maccaferri, che tra i settori più colpiti individua "il biomedicale, il ceramico e quello della meccanica".L'esponente di Confindustria dà un giudizio positivo sull'intervento delle istituzioni. "A livello nazionale abbiamo sollecitato il governo affinché prendesse provvedimenti rapidi e ha risposto prontamente", dice. "È importantissimo il rinvio delle scadenze fiscali anche se, solo fino a settembre, per noi non è sufficiente. Altrettanto importante - aggiunge - è aver previsto contributi a fondo perduto per la ricostruzione e per l'indennizzo alle imprese".COLDIRETTI: 20% BESTIAME SENZA FORAGGIOIn almeno il 20 per cento degli allevamenti colpiti manca una fornitura adeguata di cibo per gli animali a causa del crollo dei magazzini con fieno e foraggi mentre in alcune stalle si attendono le necessarie verifiche per mettere in sicurezza le mucche che nelle aree interessate dal terremoto sono scioccate dal sisma, sinascondono e passano intere notti insonni. È quanto stima la Coldiretti nel lanciare l'allarme su uno degli effetti del sisma che ha provocato solo nell'agroalimentare danni per mezzo miliardo, la maggioranza a carico della filiera del latte, dalle stalle agli stabilimenti di trasformazione e magazzini.Se nei capannoni di stagionatura sono crollate a terra complessivamente quasi un milione di forme di40 chili di grana e al parmigiano, nelle stalle - sottolinea la Coldiretti - oltre ai danni strutturali si registra un crollo della produzione di latte stimata superiore al 10 -15 per cento per lo stress provocato alle mucche. Dopo dieci giorni di scosse i ritmi fisiologici degli animali domestici nelle case e di allevamento nelle stalle - continua la Coldiretti - sono scombussolati dallo sciame sismico e per il terrore rifiutano di alimentarsi adeguatamente e non riescono neanche a dormire. "Quando c'è stato il terremoto - spiega Alberto Gandolfi, 44 anni, allevatore di Pegognaga, nel Mantovano - le mucche hanno smesso di dare latte per la paura e hanno saltato un turno di mungitura e anche adesso le vedi che non riposano, stanno sempre in piedi, con le orecchie dritte, all'erta perché loro sentono anche le scosse più piccole che magari noi non avvertiamo".17 MORTI, 15MILA SFOLLATIDiciassette morti, 15mila assistiti, più di 350 feriti. Sono i numeri complessivi, forniti dalla Protezione civile, a 10 giorni dal primo sisma che ha colpito l'Emilia e dopo 3 scosse di grado superiore a 5 della scala Richter che si sono abbattute sul modenese. L'ultima vittima è stata l'operaio trovato morto tra le macerie del capannone di Medolla, inizialmente dato per disperso.Per far fronte all'emergenza, il Consiglio dei ministri ha deciso l'aumento di 2 centesimi dell'accisa sui carburanti, che però "durerà fino al 31 dicembre".Intanto, la procura di Modena ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e lesioni colpose sui crolli causati dal terremoto e la morte di numerosi operai. L'inchiesta, che allo stato non vede indagati, si focalizzerà sulle cause che hanno portato al collasso dei capannoni nella aree più colpite, per accertare se sono state rispettate le norme antisismiche nella progettazione e costruzione.SQUINZI: TERREMOTO INCIDERA' SU ECONOMIA LOCALE E ANCHE SU PIL NAZIONALE
 "Localmente il terremoto inciderà molto sull'economia delle zone colpite, le notizie che ci arrivano sono molto preoccupanti per la sospensione dell'attività produttiva ed economica. Nell'area colpita si produce circa l'1% del Pil nazionale e quindi qualche frazione di punto lo perderemo". Lo afferma il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi all'uscita dall'Assemblea di Bankitalia, commentando i risvolti degli eventisismici."Per quanto riguarda il settore biomedicale, maggiormente colpito - aggiunge Squinzi - personalmente credo che l'intenzione di tutti sia di non traslocare ma di ricostruire più rapidamente possibile nella speranza che la natura si calmi e non dia più altri segnali devastanti. È necessario far ripartire il più rapidamente possibile le attività economiche" conclude.
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