martedì 30 gennaio 2018
Il sindaco di Milano Sala: «Ho chiamato Gentiloni. Dobbiamo essere aggressivi»
Il modellino del quartier generale dell'Ema in Olanda (Ansa)

Il modellino del quartier generale dell'Ema in Olanda (Ansa)

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Il ricorso del Governo italiano alla Corte di Giustizia europea contro l'assegnazione ad Amsterdam dell'Agenzia europea del farmaco "partirà entro mezzanotte". Il sindaco di Milano, Beppe Sala, lo ha sottolineato a Skytg24 aggiungendo che "oggi è l'ultimo giorno". "È difficile - ha aggiunto - ma io insisto che si deve provare" a far ottenere a Milano la sede di Ema. E i ricorsi saranno due: Comune di Milano e Regione Lombardia ne presenteranno uno pure loro. "Mi sembra ridicolo che adesso gli olandesi tirino fuori un piano C", ha detto ancora il primo cittadino di Milano.

Sala, ha chiamato immediatamente il premier Paolo Gentiloni dopo l'allarme lanciato lunedì dal direttore dell'agenzia europea del farmaco, Guido Rasi, sulla sede proposta da Amsterdam, in merito alla possibilità dell'Italia di tornare a chiedere la sede di Ema a Milano. "Ho chiamato Gentiloni - ha detto Sala - e gli ho detto: è il momento di essere aggressivi, facciamolo, proviamoci, fino in fondo, e da quello che mi ha detto, e senz’altro sarà così, oggi parte il ricorso".

"Non penso ci vorranno tempi molto lunghi - ha proseguito il sindaco di Milano -. Siamo sinceri, le possibilità" di una riassegnazione della sede a Milano non sono altissime, ma dobbiamo provarci". Secondo Sala, se dovessero riassegnare Ema a Milano "lo dovrebbero fare in tempi brevi perché noi dobbiamo preparare il Pirellone. È una questione tecnica. Ma è anche una questione politica, chiamo la politica italiana al massimo impegno per Milano e per il nostro Paese". "Gentiloni - ha concluso il sindaco - ha capito la situazione che rischia di diventare ridicola. Prima c'è questo sorteggio, poi gli olandesi che non sono pronti. Non è una bella pagina nemmeno per l'Europa".

L'Ema dovrà essere operativa ad Amsterdam dal primo giorno della Brexit, cioè il 30 marzo 2019, ma "il palazzo finale non sarà pronto per allora e quindi dovremo andare in una sede temporanea nella città", spiega Rasi. "Questo doppio trasferimento ci costringerà a investire più risorse, e prolungherà il 'piano di continuità', ovvero impiegheremo di più per tornare alle operazioni normali", ha aggiunto. Nelle ultime settimane Rasi ha discusso con le autorità olandesi del palazzo temporaneo, bocciando le proposte iniziali.

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