lunedì 26 settembre 2022
Scrutinio dei voti espressi per il Senato in un seggio elettorale

Scrutinio dei voti espressi per il Senato in un seggio elettorale - Fotogramma

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Alla Camera Fratelli d'Italia è il partito più votato nella metà delle regioni del Paese, in particolare al Nord, mentre al Sud e nelle Isole quello con più preferenze è Movimento Cinque Stelle, con il Partito Democratico avanti nel centro Italia solo in Emilia Romagna e in Toscana. È quanto emerge dagli scrutini, quando manca ancora soltanto il 2% delle sezioni. Nello specifico, alla Camera FdI è il primo partito in dieci regioni (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto)

Il altre sette regioni (Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) il primato di voti va al M5s e in altre due al Pd (Emilia Romagna e Toscana). Infine in Valle d'Aosta all'Autonomie Progrès Fédéralisme.

In tutte le regioni, laddove non è il primo partito, Fratelli d'Italia si piazza comunque al secondo posto: fa eccezione solo la Campania, con M5s primo partito e il Pd secondo.

Nel dettaglio, in Basilicata M5s è il primo partito (24,75) e stacca di circa 6 punti FdI; in Calabria M5s (29,53) stacca di circa 10 punti FdI; in Campania 1 M5s (41,34) stacca di circa 27 punti il Pd secondo partito; in Campania 2 M5s (27,68) stacca di circa 6 punti FdI; in Emilia Romagna il Pd (28,25) stacca di circa 3 punti FdI; in Molise M5s (24,41) stacca di circa 3 puntiFdI; in Puglia M5s (27,97) stacca di circa 4 punti FdI; in Sardegna M5s (26,35), stacca di circa 3 punti FdI; in Sicilia 1 M5s (30,62) stacca di circa 13 punti FdI; in Sicilia 2 M5s (26), stacca di circa 6 punti FdI; in Toscana il Pd (26,41), stacca di circa un punto FdI; in Valle d'Aosta, Vallée d'Aoste - Autonomie Progrès Fédéralisme (38,63), stacca di circa 9 punti il partito formato dall'intera coalizione di Centrodestra.

Lombardia​

In Lombardia, regione che ha visto nascere Lega e Forza Italia, il primo partito è Fratelli d'Italia. Le votazioni politiche hanno fotografato una netta vittoria del centrodestra, che all'uninominale ha sfiorato il cappotto.

Al Senato infatti il centrosinistra ha vinto una sola sfida, a Milano, dove il responsabile economico del partito AntonioMisiani ha battuto la leghista Maria Cristina Cantù. Alla Camera sono due le vittorie del centrosinistra, sempre a Milano, dove Bruno Tabacci con il 38,52% delle preferenze ha superato di misura (nel collegio Bande Nere) il parlamentare di Forza Italia Andrea Mandelli (35,35), e a Milano Buenos Aires Benedetto della Vedova con il 37,88% è davanti all'ex ministro Giulio Tremonti (30,35%), candidato di Fdi. Non è comunque una vittoria assoluta del centrosinistra in città dove a Milano Bande Nere la coordinatrice provinciale di Forza Italia Cristina Rossello, con il 37% delle preferenze, ha superato Gianfranco Librandi fermoal 36,22.

Al Senato il centrosinistra si è fermato al 27,22 con il Pd al 19,23, il Terzo polo ha sfiorato il 10% (9,96%) e il Movimento 5 stelle ha ottenuto il 7,23 mentre il centrodestra è arrivato al 50,66%, grazie al 27,75% del partito di Giorgia Meloni, mentre la Lega si ferma al 13,95, Forza Italia al 7,97 e Noi Moderati all'1,02.

Alla Camera risultati simili con il centrodestra comunque sempre sopra il 43 (risultato nella circoscrizione Lombardia 1, quella di Milano) con il picco del 56,6 nella circoscrizione Lombardia 3 che comprende Bergamo e Brescia dove FdI vola al 31,58 e la Lega è al 16,40.

Fra i big eletti all'uninominale Silvio Berlusconi, che torna al Senato avendo vinto a Monza, Giancarlo Giorgetti che ha ottenuto oltre il 61% delle preferenze a Sondrio, il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo con il 53,39%, l'azzurra Licia Ronzulli che a Como ottiene il 55,39%, e anche Daniela Santanché e Ignazio La Russa.

Veneto

"Fratelli d'Italia, partito tradizionalmente a impianto meridionale, curiosamente prende più voti a Nord che al Sud. E la regione d'Italia dove prende più voti in Italia è proprio il Veneto", sfondando il tetto del 30%. Lo ha sottolineato il politologo Paolo Feltrin, coordinatore dell'Osservatorio elettorale del Consiglio regionale del Veneto. Quanto all'andamento del voto in regione, Feltrin nota che Fdi "aumenta i propri voti in tutte le aree periferiche, non nelle città capoluogo. Fatto strano, perché tradizionalmente FdI, e prima il Msi, prendevano più voti nelle città che in provincia. Le mappe del voto evidenziano una pressoché totale coincidenza tra le aree di calo di voti della Lega e quelle di aumento di FdI. Anche Azione - ha aggiunto - prende più voti nelle città che nelle aree di provincia: fenomeno prevedibile, questo, visto che la formazione politica di Calenda e Renzi intercetta più le preferenze delle classi dirigenti che quelle dei ceti popolari".

Emilia-Romagna

Il centrosinistra perde anche in Emilia-Romagna: la coalizione ha preso tre punti in meno rispetto al centrodestra e ha perso la sfida dei collegi, finita 3-2 alla Camera e 6-5 al Senato.

L'Emilia-Romagna, nonostante questo, rimane il luogo dove il Pd e il centrosinistra (36%) tengono meglio e dove il centrodestra (39%) sfonda di meno: la somma delle percentuali dei partiti della coalizione vincitrice è infatti inferiore a quella che prese Lucia Borgonzoni alla regionali di due anni e mezzo fa. È l'unica regione dove il Pd rimane il primo partito con il 28% e dove anche gli alleati sono più forti rispetto alla media nazionale.

Nel centrodestra al boom di Fratelli d'Italia fa da contraltare il disastro Lega che si ferma al 7,8, superata sia dal Movimento 5 Stelle (9,8%), sia da Azione (8,3%).

Nei collegi il centrosinistra tiene soprattutto nella parte centrale della Regione. Al Senato vincono Pier Ferdinando Casini a Bologna ed Enza Rando a Modena, mentre vince la leghista Elena Murelli a Parma e gli esponenti di Fdi Alberto Balboni e Marta Farolfi in Romagna. A loro si aggiungono gli eletti con il proporzionale, ancora da ufficializzare: ci saranno sicuramente Sandra Zampa, Graziano Delrio e il consigliere regionale di Fdi Marco Lisei. Non ce la fa Pippo Civati, con i Verdi e la Sinistra che non eleggono senatori, a forte rischio anche Matteo Richetti (Azione) che nei giorni scorsi era stato coinvolto in una vicenda con accuse di molestie a cui lui aveva replicato con una denuncia per stalking.

Alla Camera il centrosinistra vince a Bologna con l'ex sindaco Virginio Merola che stacca di 20 punti il centrodestra, a Imola con Angelo Bonelli, a Reggio Emilia con Ilenia Malavasi e a Carpi con Andrea De Maria. Successo a Ravenna, per la rappresentante del centrodestra Alice Buonguerrieri, mentre a Rimini l'ex sindaco Andrea Gnassi cede il passo al leghista Jacopo Morrone, ma rientrerà comunque con il proporzionale.

Il centrodestra fa cappotto nelle zone dove è storicamente più forte: a Piacenza con Tommaso Foti (Fdi), a Parma con Laura Cavandoli (Lega) a Ferrara con Mauro Malaguti (Fdi). Gloria Saccani strappa l'elezione a Forlì, mentre Daniela Dondi a
Modena supera Aboubakar Soumaoro. Al proporzionale, in attesa della definizione della ripartizione degli eletti, è confermata l'elezione di Elly Schlein, vicepresidente della Regione capolista, come indipendente per il Pd nel collegio di Bologna.

Toscana

Crolla il fortino rosso della Toscana che, per la prima volta nella storia, passa in mano alla coalizione del centrodestra che si afferma con il 38% di consensi contro il 34% del centrosinistra. Alla fine il conteggio delle sfide nei 13 collegi uninominali riporta una
netta affermazione per la coalizione trainata da Giorgia Meloni: 10 seggi conquistati contro i tre del centrosinistra che evita il cappotto solo grazie ai risultati di Firenze. Decisivo in questo senso la vittoria dei due seggi alla Camera da parte dell'assessore fiorentino, Federico Gianassi e dell'ex sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, così come il successo al Senato della candidata di Sinistra Italiana-Europa verde, Ilaria Cucchi.

FdI sbanca sul territorio regionale ma manca il doppio sorpasso ai danni del Pd: al Senato è il primo partito con una differenza di soli 1.295 voti in più rispetto ai dem, alla Camera invece si ferma subito sotto di 8.190 voti. La Lega e Forza Italia si attestano al 6,5% e al 5,5%.

Pesa nel bilancio finale del Pd il limitato contributo dei compagni viaggio visto che Si/Ev supera le aspettative con il 4,9% ma +Europa si ferma al 2,9% e Impegno Civico ottiene solamente l'0,4%. Tutta un'altra storia rispetto agli ex alleati del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva-Azione che incassano in Toscana rispettivamente l'11,1% e il 9,4% dei voti. Con il picco di consenso del Terzo Polo a Firenze, dove veleggia fino al 15%.

Lazio

Le elezioni politiche del 2022, anche nei collegi del Lazio, vedono una netta vittoria del centrodestra. Fratelli d'Italia si appresta a essere primo partito sul territorio mentre il centrosinistra perde anche al Senato l'uninominale di Roma Centro, vedendo quindi la candidata del Centrodestta Lavinia Mennuni trionfare su Emma Bonino e su Carlo Calenda che ottiene però la percentuale di 14.03%, sopra la media nazionale del Terzo Polo.

Facendo riferimento ai voti di lista della Camera, nella circoscrizione Lazio 1, dati non ufficiali, il Pd si attesta al 21,85 mentre FdI arriva al 30,05. Nella stessa fetta di territorio che comprende Roma e una parte della città metropolitana nel 2018 il partito di Giorgia Meloni, oggi arrivato primo nella competizione elettorale, non aveva raggiunto la doppia cifra, fermandosi all'8,9. Sempre nella circoscrizione Lazio, nel 2018 i dem nel Lazio 1 avevano come percentuale il 20,58 e a Roma centro il 28,66.

Per quanto riguarda gli altri partiti: la Lega si ferma al 4,93, quando nel 2018 il partito di Matteo Salvini era arrivato all'11,61; Forza italia al 5,13; Italia Viva-Azione con Calenda al 9,30 e il Movimento 5 Stelle rimane sulla media nazionale, intorno 14,47.

Nella circoscrizione Lazio 2 la tendenza dei voti di lista alla Camera sembra la stessa: Pd si ferma al 14, 76, Fratelli d'Italia arriva quasi al 35 percento in provincia. Sorpresa per il Movimento 5 Stelle: il partito guidato da Giuseppe Conte, infatti, alle amministrative di giugno aveva raggiunto risultati residuali, perdendo comuni roccaforti pentastellate, ottiene oggi come voto di lista il 15,19. Risultato importante per Fratelli d'Italia anche al Senato dove supera il 30 %, mentre i dem si fermano al 18,42. I
voti di lista mostrano così la tendenza per gli uninominali: infatti i collegi al Senato vanno tutti al centrodestra, mentre alla Camera gli unici due candidati a vincere la sfida con il centrodestra sono stati a Roma centro Paolo Ciani e, nell'uninominale 04, che fa capo al settimo municipio, il dem Roberto Morassut.

Friuli Venezia Giulia

Con un risultato definitivo che si attesta al 50,34% al Senato e al 49,87% alla Camera, la coalizione di centrodestra non ha rivali e vince tutte le sfide nei collegi uninominali in Friuli Venezia Giulia. Risultano quindi già eletti Luca Ciriani (FdI) al Senato e Vannia Gava (Lega), Walter Rizzetto (FdI) e Massimiliano Panizzut (Lega) alla Camera. Per il quartetto si tratta di una riconferma. Ciriani nella legislatura appena conclusa ha ricoperto il ruolo di capogruppo di FdI al Senato; Vannia Gava è sottosegretario uscente alla Transizione ecologica. Panizzut vince nel collegio di Trieste, Rizzetto in quello di Udine e Gava a Pordenone. Tra i candidati all'uninominale per il Senato c'era anche il ministro per le Politiche agricole uscente Stefano Patuanelli (M5s), capolista dei 5 stelle però anche nel plurinominale.

Sardegna

Netta vittoria del centrodestra anche in Sardegna. Alla Camera en plein nei quattro collegi uninominali: a Cagliari eletto il deputato uscente Ugo Cappellacci (Fi), nel sud Sardegna l'assessore regionale dell'Ambiente Gianni Lampis (FdI), a Oristano-Nuoro eletta
Barbara Polo (FdI), e nel collegio Sassari-Olbia il consigliere regionale della Lega Dario Giagoni.

Al Senato, nel collegio sud Sardegna è stata eletta la coordinatrice regionale di Fratelli d'Italia, Antonella Zedda, mentre nel collegio nord Sardegna eletto l'ex presidente del Senato Marcello Pera.

Molise

Vanno al centrodestra tre dei quattro collegi in palio in Molise: bottino pieno al Senato, con il presidente della Lazio Claudio Lotito che si impone nel collegio uninominale con il 43%, davanti all'avvocato isernino Ottavio Balducci del M5S (23,9%) e alla dirigente scolastica Rossella Gianfagna (23,7%), candidata del centrosinistra, e l'esponente di Fratelli d'Italia Costanzo Della Porta, sindaco
di San Giacomo degli Schiavoni, che ottiene il seggio disponibile nel proporzionale, prevalendo sugli avversari di coalizione, quali Nicola Cavaliere di Fi, Alberto Tramontano della Lega e Mimmo Izzi di Noi Moderati.

Successo di Lorenzo Cesa nel collegio uninominale della Camera, al 43%, davanti ai rivali Riccardo Di Palma (23,68%), del Movimento 5 Stelle e Alessandra Salvatore (23,55%), consigliere comunale a Campobasso del Pd.

Per l'assegnazione del seggio determinato dalla corsa nel proporzionale della Camera occorre attendere i complicati conteggi imposti dal sistema elettorale.



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