mercoledì 6 febbraio 2013
​Prese di posizione sulle coppie di fatto dopo il sì di Londra ai "matrimoni" omosessuali. Bersani: modello sarà la legislazione tedesca. Berlusconi: tempi non maturi, ma sì a regolamentazione.
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Il tema è stato presente in campagna elettorale fin dall'inizio, ma è tornato con forza nelle dichiarazioni dei politici dopo il sì di Londra alle nozze gay (e dopo l'approvazione della Francia dell'adozioni gay) Coppie di fatto e unioni civili tra omosessuali: cosa pensano i candidati al governo del Paese? "La libertà di coscienza è un presupposto costituzionale e nessuno la mette in dubbio. Ma sui temi etici un partito deve avere una propria posizione, ci sarà una proposta politica", ha detto oggi Pier Luigi Bersani a Radio anch'io. Sulle unioni gay, "il modello sarà la legislazione tedesca che garantisce i diritti sostanziali del matrimonio senza essere un matrimonio dal punto di vista formale. È un patto che riconosce diritti e doveri", ha detto il segretario del Pd rimarcando "ho preso un impegno con gli elettori"."Sono assolutamente d'accordo per una regolamentazione nel codice civile dei rapporti delle coppie di fatto. Non posso, per religione e per radici nel nostro elettorato, essere d'accordo con il matrimonio gay, credo che i tempi non siano maturi, anche se ho grande rispetto per chi si ama, per chi sta insieme", ha invece affermato Silvio Berlusconi, ospite di Radio 24."Credo che qualche rondine cominci a volare anche nei nostri cieli - ha chiosato il leader di Sel Nichi Vendola, alleato di Bersani -. Non è ancora primavera, ma c'è una progressiva presa di coscienza politica di quanto non sia più un tema rinviabile quello dei diritti dei gay". Vendola ha parlato anche di "un primo positivo spiraglio da Oltretevere", riferendosi alle parole di monsignor Vincenzo Paglia (il quale ha però precisato che il suo intervento è stato travisato).  Non ha mancato di intervenire sulla questione Antonio Di Pietro, Italia dei valori: "Dopo la Francia, anche dalla Gran Bretagna arriva un'importante lezione di civiltà e il nostro Paese non può che adeguarsi".Nei giorni scorsi si era espresso sul tema delle unioni civili anche Mario Monti. "Credo che su questo, come su altri temi, dobbiamo andare in direzione dell'Europa - aveva detto il premier uscente -. Queste questioni devono essere più oggetto delle coscienze individuali e, per la politica, di decisioni prese dalParlamento". In modo più articolato, è intervenuto oggi Oscar Giannino (Fare per fermare il declino): "Io sono per l'estensione della possibilità per singoli, a prescindere dal genere - ha spiegato - di realizzare unioni dalle quali far discendere diritti in ordine alla sfera patrimoniale, a quella successoria e alla sfera dell'accesso ai servizi. Quando si entra in questioni come l'adozione, invece, faccio notare che prima bisogna identificare quali sono le tutele sul soggetto più debole, che sono gli adottandi". ​​

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