venerdì 15 febbraio 2013
Il Professore: "cialtrone" chi dice di aver lasciato bene l'Italia nel 2011. E rivela: «Mi hanno offerto Quirinale per non candidarmi». Il Pdl: «Retroscena inquietante». Bersani sulle alleanze: «Il traffico lo dirigo io»
Berlusconi: mai parlato di tangenti
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Lo scontro politico resta alto tra Monti e Berlusconi: «Che le tangenti esistano in molti paesi - attacca il Professore - è la realtà ma che sia inevitabile lo rifiuto». E poi: «Uno che ha governato l'Italia come Berlusconi deve rendersi conto che un paese come l'Italia, che è nel G8, ha il dovere di combattere la corruzione anche a livello internazionale». Ed ancora, dando di fatto del "cialtrone" all'ex premier: «Sono molto più ferito quando dei cialtroni dicono aver lasciato l'italia bene nel 2011 e poi io l'ho mandata a male, che non inorgoglito se Obama dice che l'Italia oggi va bene".«Siamo di fronte a qualcosa di molto simile a Tangentopoli. Nel 1992 si pensava che il fenomeno delle tangenti era alla fine, invece siamo qui di nuovo», ha detto il premier uscente commentando le inchieste che hanno portato a numerosi arresti, «Assolutamente no - la risposta di Silvio Berlusconi -. Ci sono dei casi isolati che sono stati creati da una certa magistratura per produrre una cortina di fumo, una nebbia sul grande scandalo del Monte dei Paschi di Siena che vede coinvolto competamente il Pd. Monti ha poi raccontato un retroscena che lo riguarderebbe: gli sarebbe stato «offerto il Quirinale o anche posizioni di quasi vertice o di vertice al governo in cambio alla mia non candidatura». Alla domanda se sia stato Pierluigi Bersani a fare l'offerta, Monti ha risposto: «Esiste anche uno spazio privato nelle conversazioni politiche». Più tardi Bersani ha commentato così la notizia: «Credo non ci sia nessuno che possa offrire il Quirinale: è molto difficile questo, certamente ci può essere chi non avrebbe escluso un'ipotesi del genere».Diverse le voci insorte sulla questione: per il vice presidente della Commissione di vigilanza Rai, Giorgio Lainati (Pdl), si tratta di un «retroscena inquietante». «Il presidente Monti ha il dovere di dire agli italiani chi gli avrebbe offerto il Quirinale in cambio della sua mancata discesa in politica - ha osservato Anna Maria Bernini del Pdl - Qui è in gioco la democrazia. Aspettiamo che il senatore Monti e il segretario Bersani escano dall'ambiguità e chiariscano se ci siano state o no trattative sulla testa degli italiani, in dispregio delle istituzioni e delle procedure democratiche».

Pier Luigi Bersani, che definisce Berlusconi una «catastrofe morale» dopo le osservazioni del leader Pdl sulle tangenti, è tornato sulla questione ormai quotidiana delle alleanze. «In quanto capo della coalizione e vincitore delle primarie, il diritto di decidere se il centrosinistra si alleerà con Mario Monti. «Se sarà necessario, se sarà opportuno, se sarà praticabile, lì ci penso io perchè le primarie hanno deciso anche chi dirige il traffico...». «È abbastanza stucchevole che dicano tutti i giorni che la questione sia Vendola», ha chiosato il leader Pd sulle critiche di Mario Monti a Nichi Vendola. «Abbiamo fatto un patto e noi siamo gente che fa quello che dice».

A un altro microfono, l'alleato Nichi Vendola loda Bersani, sottolinea «Io mi fido di lui» e puntualizza tuttavia che «l'alleanza non è un guinzagio e io non sono un cagnolino».
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