lunedì 3 luglio 2017
Nel rapporto presentato alla Camera numeri in chiaroscuro: diminuisce il fatturato illecito, aumentano gli arresti. Ma la piaga resta gravissima nel Mezzogiorno, Campania in testa
Ecomafie, 3 reati all'ora. Ma la legge dà i suoi frutti
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Nel 2016 sono stati 25.889 i reati ambientali accertati su tutto il territorio nazionale: 71 al giorno, circa 3 ogni ora. Il tutto per un business che vale 13 miliardi. Resta la morsa dell'ecomafia nel Mezzogiorno. La Campania in testa alla classifica regionale degli illeciti. Il Lazio è sempre la prima regione del centro Italia, la Liguria è la prima del nord. Questa la fotografia scattata dal rapporto Ecomafia 2017 di Legambiente (edito da edizioni Ambiente, con il sostegno di Cobat e Novamont), presentato oggi a Roma alla Camera, in cui sono raccontate storie e numeri della criminalità ambientale in Italia.

Eppure "nella lotta contro le ecomafie e i ladri del futuro si sta percorrendo la giusta strada. A soli due anni dall'entrata in vigore della legge sugli ecoreati, nel complesso diminuiscono gli illeciti ambientali e il fatturato delle attività criminali contro l'ambiente". Da 27.745 del 2015 ai 25.889 nel 2016, con una flessione del 7%. E con un -32% di fatturato rispetto allo scorso anno, "dovuto soprattutto alla riduzione della spesa pubblica per opere infrastrutturali nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso e al lento ridimensionamento del mercato illegale". Cresce, invece, il numero degli arresti 225 (contro i 188 del 2015), di denunce 28.818 (a fronte delle 24.623 della precedente edizione del rapporto) e di sequestri 7.277 (nel 2015 erano stati 7.055), a testimoniare una sempre maggiore efficacia dell'azione investigativa e repressiva.

Una fila di tir di rifiuti, da Roma a Modena

Sono in aumento i reati contestati nella gestione dei rifiuti: nel 2016 sono stati 5.722 con una crescita di quasi il 12%, le persone denunciate (+18,55), quasi 16 al giorno, gli arresti 118 (+40%) e i sequestri 2.202. Per quanto riguarda le attività organizzate di traffico illecito dei rifiuti al 31 maggio 2017 le inchieste sono diventate 346, con 1.649 ordinanze di custodia cautelare, 7.976 denunce e il coinvolgimento di 914 aziende. I Paesi esteri coinvolti sono saliti a 37 (15 europei, 8 asiatici e 13 africani e uno
americano).

"Sommando i sequestri effettuati nell'ultimo anno e mezzo, e solo nell'ambito di 29 inchieste monitorate, le tonnellate bloccate sono state più di 756.000. Un quantitativo di rifiuti tale che per trasportarlo servirebbero 30.240 tir, che messi in fila coprirebbero la stessa strada che da Roma arriva a Modena", spiega il dossier.

I sacchetti di plastica: metà sono illegali

Altro particolare inquietante del rapporto, quello relativo ai sacchetti di plastica venduti nel nostro Paese: il 50 per cento sono illegali, in particolare nei mercati rionali. Qualcosa come 40mila tonnellate di plastica immessa illegalmente nell'ambiente. Secondo Legambiente "c'è un interesse diretto delle ecomafie nel settore: una nuova modalità delle organizzazioni mafiose di imporre il pizzo è quello della imposizione dei sacchetti".

Alimentari e incendi

La criminalità continua a puntare sul settore dell'agroalimentare: nel corso del 2016 ci sono stati 33.000 illeciti amministrativi e più di 7.000 illeciti penali, portando alla denuncia di oltre 18.000 soggetti. Sono state più di mille le strutture chiuse o sequestrate, bloccando la vendita di 83,6 milioni di Kg/litri di merce, per un valore complessivo di oltre 703 milioni di euro, in netta crescita rispetto al 2015 quando si era attestato a circa 586 milioni. Il numero più alto di infrazioni penali riguarda i prodotti ittici (pesce in genere, crostacei, novellame, molluschi, datteri fresco, refrigerato e congelato), con ben 10.735 illeciti amministrativi e penali accertati. Anche i vini e gli alcolici hanno impegnato particolarmente le autorità di controllo, portando a 3.411 illeciti, 2.816 denunce e 321 sequestri.

Il rapporto parla anche degli incendi, rilevando che nel Paese il 2016 è stato segnato da 4.635 roghi che hanno mandato in fumo 27mila ettari. Oltre 300 le persone denunciate, tra piromani, ecocriminali ed ecomafiosi. Diversi gli arrestati. E quanto sta avvenendo in Sicilia in questi giorni "è la testimonianza - dice il rapporto di Legambiente - di un fenomeno che va affrontato nel migliore dei modi".

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