lunedì 23 aprile 2018
Arriva nei cinema la prima parte del film di Paolo Sorrentino dedicato all'ex premier. La pellicola indaga soprattutto il Silvio dal 2006 in poi
Una scena del film (Ansa)

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La sensazione è di un film cui «manca il quid». Per usare un’immagine ripresa non a caso dallo stesso protagonista (che la riferiva ad Alfano). È il Silvio Berlusconi di "Loro 1", prima parte dell’atteso nuovo film del premio Oscar Paolo Sorrentino (dal 24 aprile sugli schermi), atteso anche per la scarsità di immagini e notizie che volutamente ne ha preceduto l’uscita.

Berlusconi è un personaggio così paradossale e sopra le righe (un «torero», lo definisce Sorrentino) che, per reazione, il regista ne ha voluto restituire il lato più umano, affidato all’abilità di Toni Servillo, attore napoletano tra i più bravi e famosi. È sicuramente difficile raccontare un personaggio così forte. Nonché già abile e infaticabile narratore di se stesso. Sorrentino vi si è cimentato con la sua solita dose di visioni immaginifiche, che puntano a ricalcare le orme felliniane.

Per realizzare questa impresa il film è diviso a sua volta in due parti: la prima si sofferma sull’ambiente umano che ha circondato il "potente" Berlusconi, in una galleria di personaggi prevedibili ma indecifrabili in cui domina il faccendiere Gianpaolo Tarantini, qui rinominato Sergio Morra. Perché la pellicola indaga soprattutto il Silvio dal 2006 in poi, quello coinvolto nella non onorevole epopea degli scandali sessuali. Ma quando lui appare sugli schermi, nella seconda parte, è invece un Berlusconi già fuori dal governo («Io sono un uomo del fare, non posso vivere senza progetti, perché la gente non mi rivuole al governo?», si domanda in una scena-chiave). Già distante dalla moglie Veronica, eppure impegnato umanamente (appunto) a riconquistarla, tanto da mascherarsi da odalisca per consegnarle un dono o da ingaggiare Fabio Concato in persona (al posto dell’immancabile cantore Mariano Apicella) per rievocare la canzone del loro amore, "Una domenica bestiale".

Un Berlusconi, quindi, che per questo esce bene, tutto sommato, da questo "Loro 1" (in attesa del secondo "tempo"), restituito a quella versione simpatica che fa parte del personaggio. Dissolvendo così quei timori che, dopo un’iniziale benevolenza, Berlusconi stesso aveva diffuso («Spero che non sia un’aggressione politica», aveva detto mesi fa). L’aggressione, per ora, sicuramente non c’è. Ma non c’è nemmeno altro. Ed è questo l’elemento che più dovrebbe crucciare Sorrentino, invece. Il 2 maggio, data di presentazione di "Loro 2" che poi uscirà il 10, ne sapremo di più.

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