lunedì 23 agosto 2021
L'ultimo caso in Sicilia, ad Aci Trezza: 26enne uccisa in strada dall'ex fidanzato, poi trovato suicida. Valente (Pd): misure di protezione inefficaci, così la spirale di violenza non si interrompe
Quattro donne uccise in 24 ore. Dramma femminicidi, «sconfitta per lo Stato»
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Una madre e una figlia a Carpiano, in provincia di Milano. Una moglie in provincia di Bologna. E una giovane uccisa dall'ex fidanzato ad Aci Trezza, nel Catanese. E' un bilancio drammatico, quello dei femminicidi del fine settimana. Vittime di tutte le età, da Nord a Sud. Tragedia dopo tragedia, tutto sembra ripetersi senza che nulla davvero cambi.

L'ultimo dramma, in ordine temporale, è avvenuto sul lungomare di Aci Trezza, frazione marinara di Aci Castello, in provincia di Catania. Una 26enne, Vanessa Zappalà, è stata uccisa con diversi colpi di arma da fuoco la notte scorsa mentre passeggiava in compagnia di amici. A sparare, secondo le testimonianze raccolte dai Carabinieri, sarebbe stato l'ex fidanzato della vittima. L'uomo era già stato denunciato per stalking dalla donna e per quel reato la Procura di Catania aveva chiesto e ottenuto dal Gip che fosse posto agli arresti domiciliari. Attualmente era sottoposto al divieto di avvicinamento. La ricerca del 38enne, Antonino Sciuto, si è fermata solo oggi pomeriggio, quando il suo corpo è stato trovato in un casolare nelle campagne di Trecastagni dai carabinieri, allertati dal ritrovamento dell'auto vuota poco distante. L'uomo si è tolto la vita impiccandosi.

Immediata la reazione del mondo politico, su tutti la parlamentare del Pd, Valeria Valente, presidente della Commissione d'inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere. "L'inefficacia delle misure di protezione impedisce di interrompere la spirale di violenza e rende anche difficile chiedere poi alle donne di denunciare. Rafforziamo l'uso del braccialetto elettronico e la possibilità di arresto in flagranza per chi viola le misure di protezione" ha spiegato la senatrice democratica, parlando anche di "sconfitta per lo Stato".

Domenica un'altra tragedia si era verificata a Carpiano, in Lombardia. Salvatore Staltari, 70 anni, ha infatti ucciso, nel loro appartamento, la moglie di origini filippine, Catherine Panis, 42 anni, e la figlia Stefania, di 15 anni. Due innocenti, vittime della depressione dell'uomo ultimamente disperato, tanto da esigere l'aiuto dei servizi sociali. Domenica pomeriggio con una pistola a tamburo ha ucciso la donna e la ragazza e poi ha chiamato il 118, preannunciando il suicidio. "L'emergenza sanitaria e l'isolamento dalle relazioni sociali hanno chiuso tra le mura di casa carichi di sofferenza inimmaginabili" ha detto il sindaco di Carpiano, Paolo Branca, mentre il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, che guida le indagini sul caso, ha parlato di "gesto da colossali vigliacchi".

Domenica mattina, infine, Mauro Bergonzoni, 77 anni, a Castello di Serravalle (Bologna) ha tentato il suicidio dopo aver ucciso la moglie con un fucile da caccia: è in stato di arresto con l'accusa di omicidio. L'uomo si trova ricoverato all'ospedale Maggiore di Bologna: è ancora in prognosi riservata e in condizioni gravi dopo l'intervento chirurgico al quale è stato sottoposto domenica.

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