giovedì 28 settembre 2023
Il parroco in audizione in vista del decreto del governo. «Chi ha creato il quartiere meriterebbe la galera. Lo Stato ha aumentanto la sicurezza. Politica di oggi e ieri ora non se ne lavi le mani»
Don Patriciello e il senatore Paolo Tosato durante l'audizione

Don Patriciello e il senatore Paolo Tosato durante l'audizione - Ansa/ Vincenzo Livieri

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Su Caivano per ora le promesse di maggiore sicurezza sono state mantenute. Ma adesso occorre fare di più, non spegnendo i riflettori e soprattutto investendo su formazione e assistenza sociale. Anche perché la situazione in cui è finito il Parco Verde di Caivano era del tutto prevedibile ed ora né i politici attuali né quelli del passato possono lavarsene le mani. Il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, è stato ascoltato stamane dalle commissioni Affari costituzionali e Giustizia nell'ambito delle audizioni sul cosiddetto decreto Caivano. Il provvedimento, in scadenza il 14 novembre, prevede norme più rigorose per contrastare il fenomeno dei reati commessi da minori.

«Mi chiedo come sia stato possibile da parte dello Stato permettere che questi quartieri come Parco Verde potessero esistere. Ci vuole poco per rendersi conto che questi quartieri non potevano che produrre questi frutti», ha detto il sacerdote, aggiungendo che «chi li ha voluti meriterebbe la galera. Ammassare in un solo posto tutte le famiglie povere dei quartieri più poveri e degradati di Napoli dopo il terremoto del 1980 e abbandonarli a se stessi è stata una tragedia immane di cui nessuno può lavarsi le mani adesso, né i vecchi politici né coloro che ne sono gli eredi».

Un momento della bonifica da parte del genio dell'Esercito a Caivano

Un momento della bonifica da parte del genio dell'Esercito a Caivano - Ansa/Cesare Abbate

Inoltre, parlando della recente visita della premier Giorgia Meloni, dopo l’ennesimo fatto di cronaca frutto del degrado, don Patriciello non ha nascosto che l’impegno dello Stato c’è stato, ma non deve fermarsi. «Non ci avrei mica scommesso che nel giro di pochi giorni il presidente mi arrivasse in parrocchia con tre ministri, due sottosegretari, il capo della polizia, il questore, il prefetto e poi avesse fatto delle promesse», ha sottolineato, confermando che c’è stato «l'aumento dei carabinieri e della polizia l'abbiamo. Ma serve anche un esercito di maestri e assistenti sociali. Un conto è leggere le cose dai giornali e sentirle da Roma, un conto è viverle a Parco Verde».

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