giovedì 16 novembre 2017
In sede di divorzio era stato stabilito un mensile milionario, ma ora in appello i giudici hanno deciso lo stop ai versamenti. L'ex moglie deve restituire 60 milioni. La battaglia continua
Veronica Lario e Silvio Berlusconi nel 1987 (Ansa)

Veronica Lario e Silvio Berlusconi nel 1987 (Ansa)

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Veronica Lario dovrà restituire a Silvio Berlusconi circa 60 milioni di euro. Lo hanno stabilito, con provvedimento immediatamente esecutivo, i giudici della Corte d'Appello di Milano in merito all'assegno di divorzio tra i due ex coniugi.

La battagli legale tra Lario e Silvio, che va avanti da subito dopo il divorzio, si arricchisce quindi di una nuova puntata. Una vicenda che in qualche modo, considerati anche gli avvocati coinvolti, destinata a entrare nella storia della giurisprudenza matrimoniale, o meglio"post matrimoniale".

Da quanto è stato riferito è stata accolta la tesi del legale di Berlusconi, Pier Filippo Giuggioli, che già prima del nuovo orientamento giurisprudenziale, poi applicato, aveva sostenuto l'autosufficienza economica di Veronica. La restituzione decorre dal marzo 2014, da quando fu dichiarato il divorzio.

Veronica Lario, che oggi si è vista azzerare dalla Corte d'Appello di Milano Sezione Famiglia l'assegno mensile di 1,4 milioni deciso in sede di divorzio, può comunque ancora impugnare il provvedimento. Il ricorso in Cassazione della ex first lady è quasi scontato, anche se, va sottolineato, di recente la Suprema Corte, riguardo all'assegno di divorzio ha stabilito che conta il criterio dell'autosufficienza economica e non il tenore di vita tenuto durante il matrimonio.

Lo scorso 20 settembre il pool di avvocati della signora Lario guidati da Cristina Morelli avevano sostenuto che il nuovo orientamento sancito dalla Suprema Corte era "sbagliato" e che non si doveva applicare e avevano, invece, invocato la legge sul divorzio laddove, all'articolo 5, fornisce indicazioni sull'assegno di mantenimento.

L'avvocato Pier Filippo Giuggioli ha, invece, sostenuto che la ex moglie di Berlusconi, a prescindere dalla sentenza della Cassazione Grilli-Lowenstein di cui comunque aveva chiesto l'applicazione, non avesse diritto agli alimenti in quanto ha liquidità per 16 milioni (come è spiegato nella sentenza di separazione del Tribunale del dicembre 2012), gioielli ed è socia unica della immobiliare "Il Poggio" che ha un patrimonio di 78 milioni.

Inoltre la Corte d'Appello di Milano, Sezione Famiglia, nel provvedimento depositato oggi con cui ha azzerato l'assegno di 1.4 milioni al mese stabilito dal Tribunale di Monza in sede di divorzio, Veronica Lario, al secolo Miriam Bartolini, può "contare su un cospicuo patrimonio, oltretutto costituitole integralmente dal marito", Silvio Berlusconi, "nel corso del quasi ventennale matrimonio" somme di denaro che la stessa ex first lady "ha quantificato in 104.418.000 euro lordi". Quindi, scrivono i giudici, "l'attuale condizione non solo di autosufficienza, ma di benessere economico della signora Bartolini, tale da consentirle un tenore di vita elevatissimo, comporti il venir meno del diritto a percepire un assegno divorzile".

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