giovedì 6 agosto 2020
I sindacati chiedono una proroga per tutto l'anno minacciando uno sciopero generale il 18 settembre. La Confindustria risponde che, così, viene pietrificata l'economia. La maggioranza resta divisa.
Operai al lavoro

Operai al lavoro - Reuters

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La proroga del blocco dei licenziamenti spacca la maggioranza, mentre i sindacati minacciano lo sciopero generale se il governo farà passi indietro. La data della possibile protesta c’è già ed è di quelle "pesanti": il 18 settembre, due giorni prima del voto per le regionali.

Ad accendere la polemica è l’ipotesi che l’esecutivo si appresterebbe a mantenere in vigore il divieto generalizzato di licenziare solo fino al 15 ottobre, cioè al termine dell’appena prorogato stato di emergenza, e non fino al 31 dicembre. Una questione che sta frenando il cammino del dl Agosto con i suoi 25 miliardi di nuovi aiuti all’economia. Mercoledì la maggioranza si è riunita più volte, ma senza trovare l’intesa: l’approvazione del decreto nella giornata di ieri pare ormai saltata. Il blocco dei licenziamenti è in scadenza il 17 agosto. Una bozza del dl circolata mercoledì prevede che dopo il 15 ottobre ritorni la facoltà di licenziare da parte delle imprese "che non hanno in corso sospensioni o riduzioni dell’orario di lavoro connesso all’utilizzo di ammortizzatori sociali per far fronte all’emergenza da Covid".

Un’eccezione importante che andrebbe ad aggiungersi a quelle già previste in caso di cessazioni di attività, fallimenti, o con accordi sindacali che prevedano esodi volontari. Il divieto resterebbe invece in vigore per le aziende che utilizzano gli strumenti di protezione sociale legati alla crisi del coronavirus. La proposta di mediazione ha fatto infuriare i sindacati che martedì avevano avuto dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo l’assicurazione che lo stop ai licenziamenti sarebbe rimasto per tutto l’anno.

Così i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno aperto il fuoco di sbarramento: "Se il governo non prorogasse il blocco sino alla fine del 2020, si assumerebbe tutta la responsabilità del rischio di uno scontro sociale", hanno scritto in una nota congiunta Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri. Il 18 settembre è già programmata un’iniziativa sindacale, ma può "essere trasformata in uno sciopero generale, dipenderà solo dalle scelte del governo e della Confindustria", è l’avvertimento dei tre segretari, secondo i quali "chi pensa che possano stare insieme sgravi contributivi e fiscali generalizzati (vedi Irap) e licenziamenti non capisce che ora è il tempo della coesione sociale e degli investimenti sul lavoro".

Confindustria, però, non ci sta: il blocco per legge c’è solo in Italia tra i grandi Paesi avanzati e "non ha più ragione di essere ora che bisogna progettare la ripresa. Esso infatti impedisce ristrutturazioni d’impresa, investimenti e di conseguenza nuova occupazione. Pietrifica l’intera economia allo stato del lockdown". E se sarà prorogato "il costo per lo Stato sarà pesante", sottolineano gli imprenditori. La spaccatura tra le forze sociali riflette le divisione nella maggioranza, anche se dopo la presa di posizione dei sindacati la bilancia sembra pendere verso la proroga tout court.

Il Pd, mercoledì, si è espresso attraverso le parole di Marco Miccoli, responsabile Lavoro della segreteria, e dunque "voce" diretta di Nicola Zingaretti: "Bisogna aiutare le imprese a salvare l’occupazione. Incertezze e misure parziali creerebbero solo preoccupazione e tensioni inutili", ha affermato ricordando che "molti esponenti del governo sono stati chiari: blocco dei licenziamenti e cassa integrazione fino al 31 dicembre" con il fondo europeo Sure che dà "garanzie sulle risorse per tutto l’inverno".

Sulla stessa linea Leu, mentre non tutto il M5s è attestato sulla posizione della ministra Catalfo. Italia Viva e l’area riformista del Pd puntano sul termine del 15 ottobre, ipotesi ben vista anche al ministero dell’Economia guidato da Roberto Gualtieri. Per il Dl agosto c’è anche il nodo coperture, mentre per i sindaci mancano i fondi per le città

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