martedì 3 luglio 2018
Il governo si prende altri 120 giorni «per avere il tempo di risolvere il problema», dice il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Insorgono gli insegnanti laureati: «Un elogio alla disonestà»
Diplomati magistrali: licenziamento posticipato di 4 mesi
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È stato posticipato di 120 giorni, il licenziamento degli oltre 50mila diplomati magistrali ante 2002, che una sentenza del Consiglio di Stato dello scorso dicembre, ha escluso dalle Graduatorie a esaurimento e dal ruolo. Si tratta di circa 43mila maestre di scuola materna ed elementare, iscritte nelle Gae con riserva e di 6.669 insegnanti assunti a tempo indeterminato, con clausola risolutiva, dopo aver superato l'anno di prova. Per tutti, il governo ha previsto una proroga di 120 giorni «su quello che doveva essere il licenziamento causato dalla sentenza del Consiglio di Stato, così che abbiamo il tempo di risolvere il problema», ha detto il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. La misura è contenuta nel cosiddetto Decreto Dignità.

Insorgono i laureati

Un duro colpo per gli insegnanti laureati in Scienze della formazione primaria, scavalcati in graduatoria dai diplomati ante 2002, che avevano fatto valere il valore abilitante del titolo di studio. «Il provvedimento - si legge in una nota - è un elogio alla disonestà e alla scorrettezza. È stata elusa una sentenza del Consiglio di Stato per tutelare chi, in virtù di un ricorso infondato, ha scavalcato e continuerà a scavalcare 110mila docenti che hanno seguito le regole. È un sopruso contro gli insegnanti che hanno investito nella propria formazione - continua il comunicato dei laureati - ma soprattutto un sopruso contro tutti i docenti che hanno creduto nella Giustizia».

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