sabato 4 settembre 2021
Sono 131 i migranti che hanno ricevuto la seconda dose e altri 74 hanno chiesto la prima. Prefettura e Cgil parlano di «grande successo»
Dialogo e fiducia: «Così abbiamo immunizzato gli "invisibili"»
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Un successo. Lo è stata la vaccinazione degli immigrati della tendopoli di San Ferdinando. Gli 'invisibili' della Piana di Gioia Tauro. Anche la seconda dose ha avuto tantissime adesioni tra gli ospiti, sono state ben 131 le persone che il 31 agosto si sono presentate per la seconda vaccinazione, dopo le 172 della prima. E avranno anche il Green pass. Un grande risultato grazie al lavoro di squadra di istituzioni e associazioni, in particolare la prefettura di Reggio Calabria, l’Asp (Azienda sanitaria provincia-le), Flai-Cgil e la Caritas della diocesi di Oppido-Palmi e Emergency. Si sono così superati ostacoli, paure, sfiducia. Oltre alle persone che si sono presentare per la seconda dose, ne sono arrivate altre 74 per la prima.

Davvero 'un grande successo', come sottolinea Celeste Logiacco, segretario generale della Cgil della Piana di Gioia Tauro. La stessa parola vie- ne scelta anche dalla Prefettura, che molto si è spesa per questo risultato, all’interno di un percorso che vuole giungere anche al superamento della tendopoli, ormai degradata a baraccopoli. Nonostante i problemi legati alla situazione, in queste settimane lo spazio ha funzionato come vero e proprio “hub vaccinale per gli immigrati” che, altrimenti, sarebbero rimasti esclusi. E non è l’unico risultato raggiunto: «È stato ripristinato un rapporto tra immigrati e istituzioni dello Stato, un rapporto di fiducia», commenta la Prefettura. Il 17 ottobre 2020 la tendopoli di San Ferdinando era stata dichiarata zona rossa dopo 14 positivi su 30 tamponi eseguiti. Una decisione che aveva provocato la reazione violenta di una parte degli immigrati che temevano di perdere il lavoro. Così in molti si erano rifiutati di sottoporsi al tampone. Poi grazie alla collaborazione dei volontari, il clima è cambiato: «La mediazione è stata fondamentale – sottolinea Logiacco –. Così è cambiata anche la percezione del Covid da parte degli ospiti, da malattia che colpisce solo i bianchi hanno capito che colpisce tutti». Da quel momento tutti usano la mascherina e questo aiuta anche i volontari. Il passo successivo è stato il Green pass.

Dopo la seconda dose lo può ottenere anche chi non ha il permesso di soggiorno o è in attesa di una risposta alla domanda di sanatoria. Questa nuova possibilità per loro è importante perché li tutela negli spostamenti. Ogni anno si muovono in molti, ma senza vaccinazione e senza Green pass sarebbero rimasti bloccati nella tendopoli/baraccopoli: un problema per loro e per il territorio. Un primo passo è stato quindi compito, in attesa di una soluzione definitiva per questi lavoratori, fondamentali per il sistema economico dell’area e da più di venti anni in condizioni di vita precarie e indegne.

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