giovedì 29 novembre 2018
Pubblicati sul blog i documenti relativi al periodo di attività nell'azienda del padre. Il Movimento 5 stelle fa quadrato.
Di Maio si fa un selfie con il fiacchetto rosso della nuova norma "Codice Rosso" contro la violenza sulle donne (Ansa)

Di Maio si fa un selfie con il fiacchetto rosso della nuova norma "Codice Rosso" contro la violenza sulle donne (Ansa)

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«Massima trasparenza». Luigi Di Maio prova a mettere la parola fine alla vicenda dei lavoratori in nero nell’azienda di suo padre e pubblica alcune carte che dovrebbero scagionarlo dall’accusa più dolente: quella secondo cui lui stesso potesse aver lavorato in modo irregolare nell’impresa del genitore dieci anni fa.

«Oggi pubblico i documenti che dimostrano l’assunzione nell’azienda di mio padre e le relative buste paga per il periodo di lavoro». Glielo avevano chiesto gli inviati de «Le Iene», i primi a sollevare il dubbio sulla regolarità dei periodi svolti dall’attuale vicepremier come «muratore» all’Ardima, la ditta familiare. Il ministro del Lavoro ha postato sul blog del M5s le carte. Il contratto è a tempo determinato, da febbraio a maggio 2008. Manca l’estratto conto contributivo gli contesta il Pd che intende ora portare la vicenda in Parlamento.

Con un’interrogazione sottoscritta da tutti i deputati, i dem hanno infatti chiesto al ministro Di Maio se «intenda rendere pubblica l’intera documentazione inerente al suo rapporto di lavoro con la Ardima» e chiarire anche «se dal 2008 al 2013 sia stato percettore di trattamenti di indennità di disoccupazione». Anche il sindacato scende in campo: per la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, «il ministro del Lavoro ha il dovere istituzionale di mandare gli ispettori a verificare la situazione perché solo su quella base potranno essere dati giudizi».

Di Maio spiega che ha pubblicato i documenti «immediatamente reperibili » ma promette che pubblicherà «anche gli altri richiesti, non appena ultimate tutte le verifiche necessarie» ma ci tiene a sottolineare che la sua «quota di partecipazione senza funzioni di amministratore o sindaco nella società Ardima sia sempre stata regolarmente dichiarata a partire dal 2014. Il M5s fa quadrato attorno a lui con tutti i big che lo difendono mentre non si placa la polemica con il Pd. Soprattutto non si ferma il battibecco tra Alessandro Di Battista e Maria Elena Boschi.

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