venerdì 8 ottobre 2010
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Informazione e all'Editoria ha dato parere favorevole al decreto. Un intervento che avvia verso l'operatività l'accordo raggiunto tra le associazioni degli editori e Poste Italiane.
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«Stamani il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Informazione e all'Editoria, on. Paolo Bonaiuti, ha dato parere favorevole al decreto che ridefinisce le tariffe postali per la spedizione di prodotti editoriali. È un passo avanti per la soluzione della delicata questione delle tariffe postali per l'editoria, dopo l'accordo che era stato raggiunto qualche tempo fa tra le associazioni degli editori, in particolare la Fieg, Federazione italiana editori giornali, l'Uspi, Unione stampa periodica italiana, l'Anes, Associazione nazionale editoria specializzata, la File, Federazione italiana liberi editori, la Fisc, Federazione italiana stampa cattolica, e Poste Italiane». È quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. «La Presidenza del Consiglio era intervenuta in precedenza per favorire l'apertura di tavoli di trattativa a Palazzo Chigi e poi al Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria, tavoli che si sono infine chiusi con una serie di incontri tra le parti, anche nella sede di Poste Italiane. A questo punto, per mettere in pratica l'accordo, occorreva un decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell'Economia, sentito il parere della Presidenza del Consiglio».«La pubblicazione della modifica delle norme sulla Gazzetta Ufficiale lunedì scorso e il parere espresso oggi dal Sottosegretario Bonaiuti consentono di passare alla firma dei ministri competenti in tempi brevissimi. Si sono dunque ottenute, in questo modo, tariffe postali compatibili, da un lato, con le esigenze degli editori e, dall'altro, con i vincoli generali del bilancio pubblico. L'unico settore ancora scoperto resta quello dei pacchi editoriali, per il quale viene sollecitata una conclusione positiva nel parere dato oggi dalla Presidenza del Consiglio e che, comunque, potrà ripercorrere, molto più in fretta, quel cammino positivo già compiuto dagli altri settori».
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