mercoledì 28 novembre 2018
Il premier Conte: nel ddl un fondo da 33 milioni e centri in ogni regione. Il ministro Bongiorno: basta massacro in attesa di giudizio. Di Maio: è aiuto concreto alle donne
 Approvato "Codice rosso", risorse e corsia preferenziale per vittime
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Corsia preferenziale per le denunce delle vittime e una giustizia più rapida. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge Codice rosso, che contiene misure per una più rapida ed efficace tutela delle donne vittime di violenza. A proporre il ddl, che ora sarà trasmesso alle Camere per l'avvio dell'iter parlamentare, sono stati i ministri Alfonso Bonafede e Giulia Bongiorno.

«Per noi contrastare la violenza domestica e di genere è un'azione che va qualificata con codice rosso», spiega il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa successiva al Cdm, lo stesso codice usato negli ospedali per contraddistingue il diverso livello degli interventi di urgenza. Il presidente del Consiglio ha anche annunciato che «verrà istituito un fondo speciale di 33 milioni per le vittime di violenza. Saranno aperti centri regionali per le vittime che necessitano di urgente intervento».

La sottovalutazione del fenomeno esiste, aggiunge il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno per cui anni fa «le donne che decidevano di sporgere denuncia si sentivano rispondere torna a casa a fare pace». Ora con questo ddl, aggiunge, «qualcuno si accorgerà che le donne non possono essere massacrate in attesa di giudizio». Questa è «una legge importante, un aiuto concreto a tutte le donne vittime di violenza. Complimenti a Alfonso Bonafede per il lavoro svolto! Codice Rosso», scrive su Twitter il vicepremier Luigi Di Maio.

Cosa prevede il ddl

Avviare con maggiore tempestività i procedimenti penali riguardanti casi di violenza sulle donne e garantire strumenti più efficaci sia per l'adozione di provvedimenti cautelari sia per attuare misure di prevenzione a sostegno delle vittime. Ecco nel dettaglio le novità contenute nel provvedimento:

- OBBLIGO PG DI COMUNICARE SUBITO NOTIZIE REATO Con il disegno di legge si propone la modifica dell'articolo 347 del codice di procedura penale, stabilendo l'obbligo della polizia giudiziaria di comunicare immediatamente al pubblico ministero le notizie di reato acquisite se riguardano delitti di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o di semplice convivenza, senza lasciare discrezionalità sulla sussistenza dell'urgenza.

- ENTRO 3 GIORNI VITTIMA VIOLENZA SENTITA DA PM Altro punto centrale del provvedimento legislativo è la modifica dell'articolo 362 cpp: si prevede che in questi casi di violenza domestica e di genere il pubblico ministero proceda all'ascolto della vittima del reato entro tre giorni dall'avvio del procedimento, salvo che sussistano imprescindibili esigenze di tutela della riservatezza delle indagini, anche nell'interesse della vittima.

- INDAGINI SU VIOLENZE HANNO SEMPRE LA PRIORITÀ Il ddl prevede, attraverso un'integrazione dell'articolo 370 cpp, l'obbligo per la polizia giudiziaria di dare priorità allo svolgimento delle indagini delegate dal pubblico ministero - senza alcuna possibilità di valutare l'esistenza dell'urgenza - quando si tratti di questi reati.

- FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERATORI FORZE DELL'ORDINE Con Codice rosso si introduce l'obbligo di formazione - a partire dall'anno successivo all'entrata in vigore della legge - per la Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Polizia penitenziaria, attraverso la frequenza di corsi presso specifici istituti, con l'obiettivo di fornire al personale coinvolto in procedimenti in materia di violenza domestica e di genere le competenze specialistiche.

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