martedì 9 aprile 2013
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«Roma ha bisogno di un padre di famiglia, di un amministratore che si occupi delle buche, delle case, delle giovani coppie, dei servizi sociali... E invece il Pd mette in campo Ignazio Marino, emblema di una politica distante anni luce dai problemi reali, legata a ideologie astratte che già sono costate milioni di voti al centrosinistra». Gigi De Palo è un assessore "atipico" della giunta Alemanno: ex presidente delle Acli di Roma e del forum delle Associazioni familiari del Lazio, ha accettato due anni fa la delega alla Famiglia. E ora, dopo il percorso svolto nell’associazione Ol3, si è candidato al fianco del sindaco come capolista di una lista civica, "Cittadini x Roma", «perché destra e sinistra non significano niente più, contano solo i contenuti, le idee, i progetti...».Assessore, cosa la preoccupa?In teoria, da politico, dovrei essere contento perché i votanti alle primarie del centrosinistra hanno scelto per Roma il profilo di un candidato sbagliato. Ma come cittadino sono più che preoccupato. Basta l’elenco delle priorità di Marino...Ovvero?Liberalizzazione delle droghe leggere, registri delle coppie di fatto, testamento biologico... Roba dal valore legale nullo, ma dal costo sociale pesantissimo. Con l’aggravante di invertire le priorità della città e di mandare al macero quello che abbiamo costruito in questi anni.Teme una furia distruttiva verso le politiche di Alemanno?Si, vedo una furia cieca ed ideologica dietro quello slogan, "cambieremo tutto". In questi due anni siamo riusciti a portare a Roma il quoziente familiare, un quadro organico di politiche familiari e un sistema di asili nido aperto e di alta qualità. Temo che saranno sacrificate sull’altare dell’agenda-Marino.Lei parla da assessore della giunta-Alemanno...Ma io non avevo votato Alemanno. E ho accettato il mandato nella misura in cui avrei potuto svolgerlo in modo coerente con i miei valori cristiani e con i principi della Dottrina sociale della Chiesa, sussidiarietà in primis... Per me con Marino non nasce un problema politico, ma antropologico. È il tentativo di imporre, di trapiantare a Roma una nuova anima lontana da quella popolare che la caratterizza nel mondo.Parla quasi da elettore del Pd deluso...Non si sbaglia. La nostra lista civica al suo interno ha anche simpatizzanti di centrosinistra delusi. Penso sia nell’interesse del Paese che il Pd ponga rimedio a questa deriva su posizioni radicali e laiciste. Io vorrei chiedere a Marino e Bersani: ma cos’è cambiato in Spagna dopo gli anni di Zapatero? Le leggi sui cosiddetti "diritti civili" hanno fermato la crisi? Qui - lo ricordo a tutti - siamo in un Paese a crescita-zero da venti anni, con un peso fiscale insopportabile.Eppure ci sono aspetti dei cinque anni di Alemanno discutibili: anche i vari casi-Parentopoli scuotono la coscienza.Il sindaco avrà fatto certamente degli errori. Ed è giusto migliorare le cose che non sono andate per il verso giusto. Noi "civici" abbiamo già aderito all’appello di Libera e metteremo on line patrimoni, reddito e possibili conflitti d’interessi. Deve passare il messaggio che corruzione e trasparenza non sono solo un problema del sindaco o dell’assessore, ma di tutti i cittadini.Lei per la sua delega si è occupato anche di rom. Cosa pensa della polemica sui nomadi alle primarie?Ho fatto il fioretto di fare una campagna elettorale senza polemiche e senza violenze verbali. Ma mi lasci dire che mi fa tristezza chi si è adoperato per portare quelle persone ai seggi.
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