venerdì 8 novembre 2019
L’annuncio di un incontro a Bergamo scatena la reazione di diocesi e pax christi. Il senatore Pillon fa retromarcia: non andrò
«Da Barbiana a Bibbiano»: è bufera sul convegno. Betori: inaccettabile
COMMENTA E CONDIVIDI

Firenze Il manifesto che annuncia un incontro sabato 30 novembre all’Auditorium San Sisto a Bergamo propone da una parte la foto di don Lorenzo Milani con uno dei 'suoi' ragazzi e dall’altra tre volti con la scritta 'Angeli e demoni', nel mezzo a grandi caratteri il titolo dell’appuntamento: 'Da Barbiana a Bibbiano'.

Tra i temi che saranno affrontati: 'L’attacco alla famiglia: dal 'donmilanismo' allo scandalo del Forteto'; 'Dal Forteto a Bibbiano: la responsabilità delle amministrazioni'; 'Bibbiano: i fabbricanti di mostri'. Una serie di accostamenti che sono apparsi impropri e irrispettosi al cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nel cui territorio diocesano si trovano, tra l’altro vicini, sia Barbiana che il Forteto. Intervistato da Radio Toscanasull’Assemblea diocesana che si svolgerà domenica in Cattedrale, a quattro anni esatti dal discorso del Papa a Firenze, e che darà il via alla seconda fase del Cammino sinodale, Betori ha commentato l’annuncio della conferenza organizzata a Bergamo, che avevano riportato anche alcuni giornali fiorentini, chiedendo «rispetto», quel rispetto che «è dovuto da tutti alla memoria di don Lorenzo, che prima ancora di essere un educatore è stato un prete che ha fondato tutta la sua esistenza sulla fede e fedeltà alla Chiesa, come ha detto a Barbiana papa Francesco.

Non si può pertanto accettare – a giudizio dell’arcivescovo di Firenze – che la figura di don Lorenzo Milani, servitore esemplare del Vangelo e testimone di Cristo, sia strumentalizzata o peggio offesa, accostando l’esperienza di Barbiana a vicende neppure lontanamente accostabili. Si tratta dell’ennesima distorsione e travisamento che da varie e diverse parti, in maniera ricorrente nel corso dei decenni, è stata fatta e continua ad essere fatta del pensiero e dell’azione di questo nostro sacerdote.

Vicende inaccettabili come questa suscitano amarezza e dolore per il ricordo di don Milani, per la diocesi, e per tutti coloro che lo hanno conosciuto». La conferenza prevede la presenza, tra gli altri relatori, anche di Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, e di Pucci Cipriani, direttore della rivista Controrivoluzione. Le conclusioni erano state affidate al senatore leghista Simone Pillon, che in serata ha fatto retromarcia. «Non parteciperò al convegno del 30 novembre – ha detto – ma ritengo doveroso parlare di Bibbiano».

Nel frattempo anche Pax Christi, che ha la propria sede nazionale a Impruneta nei pressi di Firenze, ha sottoscritto le parole di Betori esprimendo la propria indignazione ricordando che per «tantissime persone il priore di Barbiana è un maestro, un testimone, un profeta». «Sì, l’obbedienza è sempre meno una virtù quando ci viene chiesto di tacere di fronte a volontà così grossolane nel falsificare la realtà. Don Milani, quando è stato il caso, si è difeso da solo, e non ha certo bisogno delle nostre difese – dicono a Pax Christi – . Chi lo ha conosciuto, letto e studiato sa bene che la testimonianza di don Lorenzo non teme certo operazioni così meschine e faziose. Ci sembrava giusto almeno non tacere! E invitare tutti non solo al rispetto ma anche allo studio e alla conoscenza della straordinaria esperienza della Scuola di Barbiana».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: