martedì 20 luglio 2010
Non si limita ad Alfonso Marra, presidente della Corte di Appello di Milano, ma riguarda anche altri magistrati citati nell'inchiesta sulla P3 l'attività della prima commissione del Csm. La seduta di oggi focalizzerà l'attenzione sul presidente della corte di Appello di Salerno, Marconi; sul sostituto procuratore generale di Milano Santamaria Amato, e sul procuratore aggiunto di Milano Cerrato; sui procuratori Izzo (Nocera Inferiore) e Albano (Isernia).
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Non si limita ad Alfonso Marra, presidente della Corte di Appello di Milano, ma riguarda anche altri magistrati citati nell'inchiesta sulla P3 l' attività della prima commissione del Csm. Nella seduta di oggi – a quanto si è appreso – è stato deciso di focalizzare l' attenzione sul presidente della corte di Appello di Salerno, Umberto Marconi, in merito all' attività di dossieraggio ai danni dell' attuale presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro; sul sostituto procuratore generale di Milano Gaetano Santamaria Amato (ex componente del Csm tra il '90 e il '94), e sul procuratore aggiunto di Milano Nicola Cerrato, a proposito delle intercettazioni delle conversazioni di Lombardi; sui procuratori Giovanni Francesco Izzo (Nocera Inferiore) e Paolo Albano (Isernia) di cui Lombardi, in alcune intercettazioni, parla con componenti del Csm per favorire la loro nomina. Non rientrano, invece, nelle competenze della prima commissione le posizioni dell' avvocato generale della Cassazione Antonio Martone, che ha chiesto di andare in pensione, e del capo degli Ispettori Arcibaldo Miller, magistrato fuori ruolo.IL PROCURATORE DI GROSSETO VERUSIO: NON C'ENTRO NULLA«Io non c'entro niente, ma non dovete chiederlo a me, chiedetelo alla procura di Roma, agli investigatori, vedrete che anche loro vi risponderanno che io non c'entro niente. Non sono stato nemmeno ascoltato come persona informata sui fatti». Lo dice il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio, il cui nome compare in un'intercettazione agli atti dell'inchiesta P3. Verusio è stato presidente dell'associazione Diritti e Libertà, attraverso la quale, secondo l'accusa, Flavio Carboni, Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi coltivavano i rapporti con la magistratura. «Quando l'allora presidente Giacomo Caliendo venne nominato sottosegretario - spiega Verusio - mi dissero che avevano nominato me presidente onorario. Lo avevano fatto senza nemmeno dirmelo. Quando me lo comunicarono, dissi di no, poi, sprovvedutamente, accettai. Quell'incarico non presupponeva nessun impegno; comunque, dopo un po', l'ho lasciato».IL PRESIDENTE DELLA CORTE D'APPELLO DI SALERNO, MARCONI: TRASFERITEMICon una lettera di due pagine formalizzata ieri, il presidente della Corte d'Appello di Salerno Umberto Marconi, tirato in ballo nella vicenda del dossier costruito per screditare la figura del governatore campano Stefano Caldoro, ha chiesto al Csm di essere trasferito in altra sede. «Pur ribadendo la mia estraneità ai fatti - ha detto Marconi - ho chiesto sin d'ora al Csm una nuova sede poiché ritengo che, sia pure incolpevolmente, dopo quello che è successo non posso continuare a svolgere le mie funzioni con la dovuta serenità».
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