giovedì 16 dicembre 2021
Il repporto Gimbe conferma l'aggravamento della situazione. Numeri in crescita in tutte le regioni, ad eccezione di Friuli-Venezia Giulia, Molise e Provincia Autonoma di Bolzano
Attesa all'hub vaccinale di Palazzo delle Scintille a Milano

Attesa all'hub vaccinale di Palazzo delle Scintille a Milano - Fotogramma

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Sono 26.109 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 23.195. Sono invece 123 le vittime in un giorno, ieri erano state 129. Inoltre risultano 317.930 gli attualmente positivi al Covid in Italia, 12.277 in più rispetto a ieri. Dall'inizio della pandemia i casi totali sono5.308.180, i morti 135.301. I dimessi e i guariti sono invece 4.854.949, con un incremento di 13.704 rispetto a ieri.

Ammontano invece a 718.281 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 634.638. Il tasso di positività è al 3,6%, stabile rispetto a ieri. Salgono poi a 917 i pazienti in terapia intensiva in Italia, ben 47 in più nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 101. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 7.338, ovvero 29 in più in 24 ore

Il rapporto Gimbe​

In 26 province italiane l'incidenza di contagi da Covid-19 supera i 250 casi per 100.000 abitanti. Mentre in tutte le regioni, ad eccezione di Friuli-Venezia Giulia, Molise e Provincia Autonoma di Bolzano, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dal 4,4% dell'Abruzzo al 94,8% della Basilicata. Questo il quadro che emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 8-14 dicembre 2021.

In una settimana +18% contagi e decessi

Da due mesi a questa parte non accenna a rallentare l'epidemia di Covid-19, che sta progressivamente "portando verso una pericolosa congestione degli ospedali". Nella settimana 8-14 dicembre, rispetto alla precedente, crescono di circa il 18% i nuovi casi e i decessi. "Sul fronte ospedaliero aumentano ancora i posti letto occupati da pazienti Covid: +17,9% in area medica e +11,2% in terapia intensiva. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe. Tuttavia, nelle ultime settimane "si è ridotta la percentuale di pazienti ricoverati in area medica e in intensiva rispetto ai positivi", grazie all'incremento delle terze dosi.

Nel dettaglio, il report vede un aumento di nuovi casi (124.568 rispetto a 105.771 della settimana precedente, pari a +17,8%). In aumento anche i casi attualmente positivi (297.394 rispetto a 240.894, pari a +23,5%), i ricoverati con sintomi (7.163 rispetto a 6.078, pari a +17,9) e le terapie intensive (863 rispetto a 776, pari a +11,2%). Incrementa nettamente il rapporto tra positivi e persone testate (da 3,6% a 23,9%) e sono in aumento del 18,8% anche i decessi, che sono stati 663 negli ultimi 7 giorni rispetto a 558.

"Da due mesi continuano ad aumentare i nuovi casi" e la media giornaliera settimanale è passata da 2.456 del 15 ottobre a 17.795 del 14 dicembre. A calare è invece la percentuale dei pazienti ricoverati in area medica e in terapia intensiva sul totale degli attualmente positivi, che per l'area medica è scesa dal 3,47% del 7 novembre al 2,41% del 14 dicembre e per le terapie intensive dallo 0,47% del 21 ottobre allo 0,30% del 14 dicembre. Nonostante l'aumentata pressione sugli ospedali e "a fronte di un numero di tamponi sostanzialmente stabile - spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - questo dato è verosimilmente da imputare all'incremento delle terze dosi, che riportano l'efficacia a valori più elevati".

Le 26 province con incidenza superiore a 250

Le 26 province in cui l'incidenza supera i 250 casi per 100.000 abitanti sono: Trieste (601), Treviso (573), Bolzano (568), Padova (552), Vicenza (541), Imperia (450), Venezia (434), Rimini 411), Verbano-Cusio-Ossola (361), Pordenone (346), Gorizia (332), Forlì-Cesena (330), Ravenna (321), Verona (320), Rovigo (298), Aosta (290), Savona (288), Ferrara (287), Belluno (286), Reggio nell'Emilia (285), Bologna (268), Varese (267), Trento (265), Monza e della Brianza (260), Mantova (253) e Biella (252).

A livello nazionale, al 14 dicembre (in base ai dati Agenas), il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid è dell'11,9%nei reparti di area medica e del 9,5% in area critica, con notevoli differenze regionali: la provincia di Bolzano supera la soglia del 15% in area medica (17,2%) e del 20% in area critica (22%); le soglie del 15% per l'area medica e del 10% per l'area critica risultano entrambe superate in Calabria (19,4% area medica e 11,0% area critica), Friuli (24,5% area medica e 16,0% area critica), Liguria (17,0% area medica e 12,2% area critica) e PA di Trento (19,7% area medica e 20,0% area critica). Inoltre, per l'area medica si colloca sopra la soglia del 15% la Valle D'Aosta (21,2%), mentre per l'area critica superano la soglia del 10% Emilia-Romagna (10,3%), Lazio (12,0%), Marche (14,4%), Molise (10,3%) e Veneto (13,3%).

Vaccini: +236mila prime dosi, ma 6,4 milioni non vaccinati

Aumentano in 7 giorni del 5,8% le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid: dal 6 al 12 dicembre sono state 236.000 rispetto ai 223.116 della settimana precedente. Ma ad aumentare sono soprattutto le terze dosi: sono state 2,9 milioni, l'8,8% in più rispetto alla settimana precedente. È quanto emerge dal monitoraggio del Gimbe, che sottolinea come "la pandemia sia in fase critica perl a convergenza di vari fattori, come la stagione invernale, il ritardo iniziale nella somministrazione delle terze dosi, uno zoccolo duro di non vaccinati". Questo "preoccupa" in vista del Natale e della diffusione di Omicron.

Al 15 dicembre (aggiornamento ore 06.18) sono state somministrate 12.563.534 terze dosi. In base alla platea ufficiale (20,4 milioni di persone) il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è del 61,4% con nette differenze regionali, dal 45,7% della Sicilia al 71,2% della Toscana. Il dato "è tuttavia sovrastimato per il mancato inserimento nella platea delle persone che a partire dal primo dicembre hanno progressivamente raggiunto il quinto mese dal completamento del ciclo vaccinale".

L'80,5% della popolazione (47,6 milioni) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+218.456 rispetto alla settimana precedente) e il 77,6% (45,9 milioni) ha completato il ciclo (+144.773 rispetto alla settimana precedente). Sono in aumento nella settimana 6-12 dicembre il numero totale di somministrazioni (3,3 milioni). Sono tuttavia ancora quasi 6,4 milioni, sottolinea la Fondazione Gimbe, le persone senza nemmeno una dose, tra cui preoccupano da un lato 2,45 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione, dall'altro 1,02 milioni nella fascia 12-19 anni che aumentano la circolazione del virus nelle scuole. Le coperture con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce d'età (vanno dal 97,6% degli over 80 al 79,6% della fascia 12-19), così come sul fronte dei richiami, che negli over 80 hanno raggiunto il 64,6%, nella fascia 70-79 il 40,7% e in quella 60-69 anni il 32,7%.

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