venerdì 16 luglio 2021
La variante Delta si diffonde ma ricoveri e decessi non crescono. L’Oms teme nuove pericolose mutazioni.
Green pass per viaggiare

Green pass per viaggiare - Ansa

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Nella settimana che va dal 7 al 13 luglio si è verificato un incremento dei contagi del 61,4% (8.989) rispetto a quella precedente (5.571), peraltro sottostimato a causa del rallentamento del tracciamento. A fronte, però, dell’aumento delle infezioni (dovuto alla diffusione della variante Delta), nello stesso periodo sono calati sia i ricoveri sia i decessi. Lo ha rilevato il monitoraggio della Fondazione Gimbe.

I ricoveri scendono dell’11,3% (da 1.271 a 1.128, quindi 143 persone in meno), i decessi del 35,8% (104 rispetto a 162), con una media di 15 al giorno, rispetto ai 24 della settimana prima. Ieri i contagi sono stati 2.455 – il tasso di positività è dell’1,2% –, con 9 morti. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 153 (+2). Nel complesso sono 1.089 ricoverati (-19).

L’effetto dei vaccini si fa sentire: tagliato il traguardo di 60 milioni di somministrazioni, risultano protetti 25 milioni di italiani, pari al 46% della popolazione over 12. Gli antidoti non possono evitare del tutto le infezioni ma escludono, nella stragrande maggioranza dei casi, ospedalizzazioni e morti. Ecco perché chi non si immunizza, oltre a correre gravi rischi, consente al virus di continuare a circolare e anche a mutare. Non a caso ieri l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha considerato «fortemente probabile», in tutto il mondo, lo sviluppo di nuove varianti del Sars-CoV-2 ancora «più pericolose». Una circostanza, hanno ammesso gli esperti da Ginevra, che renderebbe ancora più difficile fermare la pandemia che «non è affatto finita». Non sorprende quindi la decisione delle autorità sanitarie di Pordenone che hanno deciso di sospendere ben 177 operatori sanitari – di questi, 58 sono infermieri – perché "no vax".

Proprio loro, i "no vax", potrebbero ritrovarsi non poche limitazioni se sarà deciso un ampliamento delle funzioni del Green pass a tutto vantaggio dei vaccinati, candidati invece ad una vita sociale molto più libera. Il premier Mario Draghi ha convocato una cabina di regia per l’inizio della prossima settimana e in quella sede potrebbe essere estesa l’obbligatorietà del pass per l’accesso ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza.

«Ne parleremo se e quando ce ne sarà la necessità, non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo», ha tagliato corto il leader leghista Matteo Salvini. Ma il ministro degli Affari regionali, Maristella Gelmini, si è detta «fiduciosa che anche su questo tema si troverà una soluzione unitaria» e «una via italiana. Se non vogliamo tornare a dover chiudere il Paese non possiamo perdere tempo e non possiamo accontentarci dei risultati buoni raggiunti. Dobbiamo fare uno scatto in avanti».

Del resto, ha aggiunto il ministro, «sulle forniture di vaccini non ci sono difficoltà, c’è stata una flessione dei quantitativi del 5% e le Regioni hanno dovuto riorganizzarsi ma ci sono riuscite» e a testimoniarlo «sono i numeri della vaccinazione. È chiaro che guardiamo con preoccupazione alla diffusione della variante Delta» ma «è confortante il numero di inoculazioni giornaliere perché riusciamo a raggiungere e spesso a superare le 500mila al giorno – ha evidenziato –. Dobbiamo porre un’attenzione particolare alla riapertura dell’anno scolastico e a quei due milioni e mezzo di ultrasessantenni che non si sono ancora vaccinati e dobbiamo avere fiducia nella scienza e anche nell’Europa, in quanto ha evitato una guerra sui vaccini».

Intanto le isole sono determinate a proteggere la stagione estiva: la Sicilia farà test obbligatori per i turisti di Malta, Spagna e Portogallo. Analoga misura sta per essere adottato dalla Sardegna.

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