sabato 6 marzo 2021
Il tasso di positività sale al 6,6%, aumentano i ricoveri in terapia intensiva
Terapia intensiva dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna

Terapia intensiva dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna - Ansa

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Restano alti i contagi, anche se in leggero calo rispetto a ieri. Oggi sono 23.641 i test positivi al coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Italia, che portano il totale dall'inizio dell'emergenza a 3.046.762. Ieri i contagi sono stati 24.036. Sono invece 307 le vittime in un giorno, in aumento sempre rispetto a ieri di 10 unità, secondo i dati del ministero della Salute, per un totale di 99.578. Purtroppo ormai siamo vicini ai 10mila morti dall'inizio della pandemia in Italia.

Il tasso di positività sale al 6,6% (ieri era al 6,3%). E prosegue anche la salita dei ricoveri: le terapie intensive sono 46 in più (ieri +50), con 214 ingressi del giorno, 2.571 in totale. Mentre i ricoveri ordinari crescono di 327 unità (ieri +217), 20.701 in tutto.

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La preoccupazione del Comitato tecnico scientifico

"Grande preoccupazione" per l'evoluzione della pandemia, che richiede l'"innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale" e la "riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità". È quanto ha messo a verbale il Comitato tecnico scientifico nella riunione di ieri al termine della quale, sottolineano fonti del Cts, "non è stato suggerito al governo alcun lockdown".

"Alla luce dell'aumento sostenuto della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità - si legge - si ribadisce di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. Analogamente a quanto avviene in altri paesi Europei, anche a causa delle varianti virali che potrebbero potenzialmente ridurre l'efficacia di alcuni vaccini, si rende necessario un rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale al fine di ottenere rapidamente una mitigazione/contenimento del fenomeno epidemico, indipendentemente dai valori di incidenza".

Nel corso della riunione gli esperti hanno anche auspicato una "tempestiva conclusione" della revisione dei parametri del monitoraggio, in modo da rendere "più rapida l'azione di contenimento/mitigazione" da attuare sia a livello nazionale che locale.

Nel Dpcm entrato in vigore oggi, spiegano ancora gli esperti, è stato inoltre previsto che le scuole di ogni ordine e grado devono passare in didattica a distanza nelle zone dove l'incidenza supera i 250 casi ogni 100mila abitanti. Questa stessa soglia il Cts l'aveva proposta lo scorso 8 gennaio per far scattare in automatico la zona rossa, ma era stata bocciata dai presidenti di Regione e poi accantonata dal governo che non l'aveva inserita nel Dpcm del 14 gennaio.

Ora invece è stata recepita, ma solo per quanto riguarda le scuole e si è lasciato ai governatori la responsabilità di intervenire ulteriormente. Gli esperti hanno però ribadito al governo che alla limitazione
dell'attività scolastica faccia seguito anche una limitazione degli altri servizi, compresa la chiusura dei centri
commerciali.



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