mercoledì 25 novembre 2020
I medici sono in allerta per l'arrivo, a gennaio del picco dell'influenza.
Piazza dei Miracoli a Pisa vuota. La Toscana è zona rossa

Piazza dei Miracoli a Pisa vuota. La Toscana è zona rossa - Ansa

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Sono 25.853 i nuovi casi di coronavirus in Italia e 722 i morti. Nel complesso sono stati effettuati 230mila tamponi. In calo il numero degli attualmente positivi (-6.689), risultato dell'aumento dei dimessi o guariti che in 24 ore sono stati 31.819.

Per il secondo giorno consecutivo sono in calo i pazienti ricoverati con sintomi, che sono passati dai 34.577 di ieri ai 34.313 di oggi (-264). Seppure si registra un lieve rialzo delle presenze nelle terapie intensive, +32 (ieri +6).

La regione con il maggior numero di nuovi casi è ancora la Lombardia (+5.173), seguita da Piemonte (+2.878) e Campania (+2.815), Veneto (2.660), Emilia Romagna (2.130) e Lazio (2.102). Quella con il minor numero di nuovi casi è invece la Valle d'Aosta che ne registra appena 27.

Il coronavirus in carcere (detenuti e personale)​

"Alla data del 24 novembre 2020, su 53.720 presenti negli istituti di pena del Paese, sono stati registrati 826 casi di positività al Covid-19, di cui, 804 gestiti dall'Area sanitaria interna (dei quali 772 senza sintomi) e 22 ricoverati presso luoghi esterni di cura. 1042 risultano invece casi di positività registrati fra gli operatori
penitenziari". Lo ha detto Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, rispondendo a una interrogazione durante il question time, aggiungendo che "in questi mesi, il ministero ha continuato a predisporre misure organizzative volte a limitare al massimo il rischio salute di tutte le persone che lavorano e vivono negli istituti di detenzione".

Per quanto riguarda in particolare gli operatori positivi, 970 sono del personale del corpo di polizia penitenziaria e 72 fra il personale amministrativo e dirigenziale del Dap: di questi, 1013 si trovano in quarantena presso il proprio domicilio, 19 presso le caserme annesse agli istituti di pena e 10 risultano ricoverati in strutture ospedaliere.

Presso gli istituti minorili, su 299 presenze (a fronte di una capienza di 536 posti), 3 sono i positivi al Covid 19, uno dei quali era tale già al momento del suo ingresso", ha aggiunto il ministro

Non solo Covid: medici in allerta per l'arrivo dell'influenza​

Nei reparti di area medica della maggior parte delle regioni "il personale medico ed infermieristico è in forte sofferenza e guarda con preoccupazione al prossimo Dpcm del 27 novembre e al possibile allentamento delle misure restrittive per Natale". A mettere in allarme, spiega Antonello Pietrangelo, presidente della Società Italiana di Medicina Interna (Simi), non è solo il presente ma le prossime settimane: "la vera sfida ora è affrontare picco influenzale e polmoniti, Natale sarà un momento critico".

I dati forniti dall'Agenas in merito all'occupazione dei posti letto nell'area medica, anche detta non critica,
mostrano un livello di occupazione del 51%, ben oltre la soglia limite del 40% e, in particolare 3 regioni, Piemonte e le province autonome di Bolzano e Trento, superano il 70%.

I dati tuttavia, osserva Pietrangelo, "non danno la fotografia della realtà dei reparti, in particolare quelli internistici che oggi gestiscono la maggioranza dei pazienti Covid, ma che sono affollati anche da pazienti non-Covid con patologie altrettanto gravi e complesse". Il dato reale è che la maggior parte dei reparti nelle aree mediche sul territorio nazionale "hanno già superato la soglia del 100%, cioè hanno già saturato la dotazione dei loro posti letto, a stanno ora occupando i reparti chirurgici e le specialistiche. Il rischio è di non riuscire a ricoverare e garantire gli standard di cura per i malati non Covid. Il quadro diventerà ancora più drammatico considerando che il picco influenzale e dei ricoveri per polmoniti è atteso per gennaio 2021. Abbassare la guardia a Natale significherebbe commettere lo stesso errore fatto questa estate".


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