sabato 22 maggio 2021
Le regole disciplinano i centri diurni ma anche i campi estivi con pernottamento e dovranno essere seguite da tutti gli enti che organizzano, dagli asili nido alle parrocchie, fino agli scout
Un centro estivo a Brescia nel luglio 2020

Un centro estivo a Brescia nel luglio 2020 - Ansa

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Dal "registro di presenza" per consentire il tracciamento di eventuali contagi all'obbligo di mascherine per gestori e bambini sopra i 6 anni, dalle posate monouso agli ingressi scaglionati: sono alcune delle regole previste nelle linee guida per la riapertura dei centri estivi contenute nell'ordinanza firmata dai ministri Roberto Speranza ed Elena Bonetti.

IL TESTO DELL'ORDINANZA

Le regole disciplinano i centri diurni ma anche i campi estivi che prevedono il pernottamento e dovranno essere seguite da tutti
gli enti che organizzano, dagli asili nido alle parrocchie, dagli enti culturali agli scout.

La prima pubblicazione delle linee guida è avvenuta con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 maggio 2020.

Il testo è stato redatto grazie al lavoro congiunto con Associazione nazionale comuni italiani, Unione delle Province d'Italia, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Società italiana di pediatria, d'intesa con i Ministeri dell'istruzione, della salute, del lavoro e delle politiche sociali, delle politiche giovanili e dello sport, ed è integrato dalle raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico del Dipartimento della protezione civile, della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il documento è allegato all'ordinanza del Ministro della salute 21 maggio 2021, di concerto con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia.

Ecco tutte le regole da seguire

REFERENTE COVID. Gli operatori, animatori e volontari dovranno essere "opportunamente informati e formati sui temi della prevenzione di Covid-19" e "il gestore deve individuare un referente per Covid-19 all'interno della propria struttura che sovraintenda il rispetto delle disposizioni previste nelle linee guida".

SEGNALETICA E MESSAGGI EDUCATIVI. Gli spazi dovranno essere indicati per evitare assembramenti e le strutture sono invitate ad affiggere manifesti con le regole anti-contagio.

GITE E VISITE, OCCHIO AI TRAPORTI. Richiesto sempre il rispetto delle "vigenti disposizioni di sicurezza".

ASILI NIDO, GIOCATTOLI IGIENIZZATI. Non essendo possibile mantenere le distanze nelle attività con piccoli da 0 a 3 anni gli educatori devono usare "ulteriori dispositivi" oltre alla mascherina chirurgica, per esempio per proteggere occhi e viso. I giocattoli debbono essere disinfettati ma anche risciacquati visto che potrebbero essere portati in bocca dai bambini.

PASTI CON PIATTI E POSATE MONOUSO. Possibile anche ricorrere a servizi esterni nel rispetto dei protocolli.

CESTINI RIFIUTO CON PEDALE. Il gestore deve inoltre prevedere "sufficienti scorte" di mascherine, gel, salviette di carta monouso.

PERNOTTAMENTI, UN METRO TRA I LETTI. È necessario misurare tutti i giorni la temperatura ai ragazzi e non mescolare la biancheria dei ragazzi. "È consigliato prevedere un erogatore di gel idroalcolico per le mani all'ingresso di ogni camera e tenda".

SPAZI DEDICATI PER OSPITARE CASI SOSPETTI. Chi organizza attività per i ragazzi dovrà chiedere una iscrizione e comunque predisporre "spazi dedicati" nel caso in cui un bambino o un operatore "manifestino sintomatologia sospetta". Se qualcuno ha una temperatura sopra 37.5 gradi o un sintomo compatibile con il Covid, "va posto in una area separata di isolamento dagli altri minori sotto la vigilanza di un operatore possibilmente vaccinato".

INGRESSI SCAGLIONATI. I gestori devono prevedere punti di accoglienza per l'ingresso e per l'uscita.

GIOCHI IN SPIAGGIA, RESTA DISTANZIAMENTO. Per i giochi all'area aperta, in parchi, spiagge, giardini e sentieri, per i minori, che comunque devono essere accompagnati da un adulto, è necessario il "rispetto del distanziamento fisico" e l'uso dei "dispositivi di protezione individuale".

DISABILI, RAPPORTO 1 A 1 CON OPERATORI. L'ordinanza chiede per i più fragili "particolare attenzione e cura" anche potenziando la presenza di educatori "fino a portare eventualmente il rapporto numerico a un operatore per ogni bambino inserito".

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