sabato 12 settembre 2009
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Proseguono le proteste dei precari della scuola, contro i tagli della riforma Gelmini. Per lunedì e martedì, il sindacato degli insegnanti Gilda ha promosso un presidio in piazza San Marco a Roma. Al sit-in, convocato per «difendere il diritto al lavoro» e «chiedere al Governo provvedimenti più incisivi che diano risposte concrete a tutti i precari», parteciperanno numerose delegazioni di insegnanti precari, provenienti da tutta Italia, ma soprattutto dalla Campania, regione maggiormente colpita dai tagli.La riforma della scuola sarà al centro anche dello sciopero generale di tutti i dipendenti pubblici, proclamato dalle organizzazioni di base Cub, Cobas e SdL per il 23 ottobre. L’obiettivo è «generalizzare e unificare le lotte in corso nella scuola, nelle fabbriche, nelle aziende e negli uffici».Intanto, la protesta si estende ai territori. A Caserta, anche ieri c’è stata una manifestazione davanti alla sede dell’Ufficio scolastico provinciale, mentre per lunedì è previsto un vertice tra i sindacati locali della scuola e il commissario straordinario alla Provincia, Biagio Giliberti.Restando in Campania, a Salerno ci sono stati momenti di tensione, quando una docente, da tre giorni incatenata davanti alla sede dell’ex-Provveditorato agli studi, è stata colta da malore ed è stata ricoverata in ospedale. La tensione era salita in mattinata, dopo che all’Istituto scolastico “Santa Caterina da Siena”, erano state sospese le operazioni di nomina annuale delle supplenze. I precari hanno così raggiunto la sede dell’Ufficio scolastico provinciale per protestare.In Sardegna, invece i manifestanti hanno bloccato a singhiozzo la circolazione sulla statale 131 all’altezza del bivio per Muros (Sassari). La protesta si è svolta senza incidenti, sotto il controllo di carabinieri e polizia stradale, che hanno agevolato lo scorrimento del traffico.Lunedì protesteranno anche i precari del Veneto, che si accamperanno sotto la sede della Direzione scolastica regionale a Venezia. «Salteranno 1.822 posti di lavoro», ha sottolineato Alessandra Michieletto portavoce del coordinamento precari del Veneto. «A livello nazionale – ha aggiunto Manuel Cecchinato coordinatore del movimento precari – saranno quattro milioni i ragazzi senza professore. La Gelmini dove li mette? In altre classi naturalmente, a scapito della qualità dell’insegnamento».Sulle cifre dei tagli fornite dal Ministero ha polemizzato anche il vice-presidente della Regione Calabria, Domenico Cersosimo. «Prima il ministro ha detto che i precari erano 13mila – ha ricordato – poi 27mila, senza mai chiarire che la platea stimata nel triennio è in realtà di 130mila tra insegnanti e personale non docente».Da Gubbio, dove è intervenuta alla scuola di formazione del Pdl, il ministro Mariastella Gelmini ha risposto così: «La protesta dei precari è comprensibile e legittima, ma io non sarò corresponsabile di aver aumentato il loro numero. Oggi mi sento più forte perchè la gente ha capito la nostra battaglia».
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