giovedì 19 aprile 2018
Terminato il secondo giro di consultazioni con la presidente del Senato Casellati. Resta il nodo delle trattative, che il leader pentastellato vuole a due e non a quattro. Ancora stallo
Di Maio: tratto solo con la Lega. Salvini: pronto a provarci senza un accordo
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Salvini ottimista, Di Maio un po' meno. Il dialogo tra i due vincitori delle elezioni politiche per la formazione del governo appare in stallo ma non interrotto. È questo il bilancio della seconda giornata di incontri con la presidente del Senato Elisabetta Casellati, che ha ricevuto un mandato esplorativo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Di Maio: pronto a ricevere il sostegno di FI, ma al tavolo solo con la Lega

"Con molta onestà vi dico: andremo avanti ma senza pensare a colpi di scena a Di Maio al tavolo con quattro partiti a trattare sui ministri, a Di Maio al governo senza essere alla presidenza del Consiglio, immaginatevi se M5s potrebbe essere disponibile a ciò", ha esordito il leader dei 5 Stelle all'uscita dall'incontro col la presidente della Camera. Poi Di Maio ha spiegato: "Con tutta la buona volontà a collaborare nulla per me è perduto e nulla si chiude ma non possiamo andare oltre certi limiti. Se poi mi si chiede di sedermi a un tavolo con tre forze politiche, Di Maio, Salvini, Berlusconi e Meloni per concordare un programma di governo e personalità che vengono dalle singole forze politiche, voi capirete che è molto complicato per noi digerire questo scenario". Detto ciò "siamo disponibili anche a considerare non ostile un sostegno da Fi e Fdi" ma "il governo si forma su contratto firmato da due persone" M5s e Lega. Ed è questa la vera apertura: il M5S appare disposto a ricevere il sostegno anche del partito di Silvio Berlusconi e di quello di Giorgia Meloni.

Salvini: se M5S non si smuove mi presento alle camere senza accordi

«L'accordo con i cinquestelle è di parlare di cose da fare. Se cadono i veti si parte, si parla di programmi. Noi siamo disponibilissimi a farlo, come Di Maio chiede da tempo». Così Matteo Salvini dopo il secondo giro di consultazioni a Palazzo Giustiniani. Oltre al leader leghista, la delegazione di centrodestra era composta da Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. «Nutriamo la fondata speranza che si riesca finalmente a superare la politica del no che in molti hanno portato avanti fino a oggi», ha detto Salvini al termine delle consultazioni con la presidente del Senato Alberti Casellati. E ha aggiunto: «Confidiamo che il secondo partito superi i veti e accetti finalmente di sedersi al tavolo parlando di programmi e non dai posti. Per noi è improponibile un governo con chi ha perso. È l'ultimo appello alla responsabilità: si parli di temi e non di posti e spero che questo venga consegnato alla presidente Casellati».


«Sì, ci sono dei segnali di novità dal M5s»,ha detto Salvini all'uscita di Palazzo Giustiniani. «Ieri siamo usciti di qui con gli schiaffoni, se oggi usciamo con i sorrisi metà dell'opera è fatta, il resto lo facciamo la prossima settimana. Speriamo che oggi sia il giorno buono: confidiamo che si possa fare un governo di chi ha vinto le elezioni. Se cadono i veti, se cadono i 'no' si può iniziare a lavorare». «Se oggi si parte? Parlatene con la presidente Casellati, speriamo di averle consegnato un buon lavoro - ha continuato -. Oggi si può partire, finalmente si può costruire qualcosa».
Stavolta niente show per Silvio Berlusconi come al Quirinale per il primo giro di consultazioni.

I
leader del centrodestra escono sorridenti dal colloquio con la presidente incaricata Elisabetta Alberti Casellati dopo circa 40 minuti e si presentano davanti a stampa e tv per il rituale punto stampa. Anche in questo caso lo speaker unico è Matteo Salvini ma, a differenza di quanto è accaduto al Colle è l'unico a parlare. Appena il leader del Carroccio termina il suo intervento per un attimo Berlusconi sembra avvicinarsi al microfono e a tutti i cronisti viene in mente il 'monologò con tanto di j'accuse nei confronti dei grillini, ma il presidente di Forza Italia fa un passo indietro e si limita a salutare tv, fotografi e cronisti con la mano: «Buon lavoro».

In serata Salvini, in un comizio elettorare in Molise, si è detto comunque pronto ad andare avanti da solo, senza Di Maio "se continuerà a non fare passi in avanti", presentandosi alle Camere. E se dovessero mancare i voti? «Torneremo alle urne», ha detto dal palco, raccogliendo applausi.

«Speriamo che oggi si riesca a fare qualche passo avanti. Nei giorni scorsi ci sono stati molti veti
contrapposti, atteggiamenti anche un po' infantili». Lo dice Giorgia Meloni in diretta Fb in auto verso il Molise per delle iniziative elettorale. Alle consultazioni di oggi «siamo andati nella speranza che si sia un po' in dirittura di arrivo».

Leggi anche: Le tappe per uscire della stallo politico

Dalla Lega arriva pure un "avviso ai naviganti" diretto sia a Di Maio che a Berlusconi
. Lo rilancia dai microfoni di InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei, il presidente dei senatori della Lega Gian Marco Centinaio. “Il passo laterale di Berlusconi che stiamo chiedendo è quello di non provocare - dice Centinaio -. Lo abbiamo visto tutti cosa ha fatto dopo il secondo giro delle consultazioni mentre parlava Matteo Salvini”.

“Alla Casellati – ha aggiunto Centinaio - abbiamo detto che siamo disponibili a dormirci sopra ma temo che per come stanno le cose il mandato alla Casellati sia abbastanza segnato”.
“Non stiamo chiedendo – ha concluso Centinaio - un passo indietro a Berlusconi come ha mal interpretato Di Maio. Stiamo chiedendo ad entrambi di smetterla con questi toni da campagna elettorale. Noi vogliamo governare. Siamo stati eletti per dare un governo a questo Paese”.




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