martedì 8 maggio 2012
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Ecco i commenti dei principali leader dopo il voto di domenica e lunedì. Beppe Grillo, dal suo blog, avverte: "Questo è solo l'inizio. Ci vediamo in Parlamento. I cittadini si riappropriano delle istituzioni. La destra, il Pdl, il centro: non c' è più nulla. I partiti si sono liquefatti. Siamo passati dalla rigenerazione alla liquefazione". Cambia intanto la valutazione di commentatori e leader politici rispetto al fenomeno del Movimento 5 stelle non più definito "antipolitica" nel momento in cui entra nelle istituzioni locali e si candida l'anno prossimo a fare il suo esordio alla Camera.Pier Luigi Bersani fotografa così la situazione: "Dal voto emerge un nettissimo rafforzamento del Pd e delcentrosinistra, uno tsunami nel centrodestra e un'avanzata di Grillo". Il segretario del Pd replica alle valutazioni che indicano sconfitti dalle urne i partiti che appoggiano il governo Monti: "Non è così, io confermo il sostegno al governo. Spero solo che ci ascolti un pò di più". E cita la necessità di risolvere la questione degli esodati e di allentare il patto di stabilità per i Comuni. "Sono elezioni nelle quali registriamo una sconfitta, non una catastrofe", dichiara Angelino Alfano che individua nel sostegno al governo Monti una delle cause della flessione del Pdl e annuncia: "Non più vertici con i segretari di Pd e Udc che non portano a nulla". Per ora il governo Monti sembra non correre pericoli, anche se Pd e Pdl cercheranno di premere per qualche concessione in più alle proprie basi sociali. È probabile che i due maggiori partiti, come il Terzo polo, useranno l'anno che manca alle elezioni politiche per riformulare proposte e alleanze.Da Mosca, Silvio Berlusconi sottolinea di non condividere l'analisi di Alfano che ha parlato di sconfitta: "Non sono di questo avviso. Ora che c'è il festival dell'antipolitica pensavo ci fosse un'affluenza più bassa e più penalizzante per noi. Non credo che queste elezioni possano influire sulla tenuta del governo". Per l'ex presidente del Consiglio, occorre rilanciare l'ipotesi di "una grande confederazione di tutti i moderati, di tutti quelli che non si riconoscono nella sinistra". E aggiunge: "Se restiamo tutti uniti possiamo anche vincere le prossime elezioni".Tocca a Roberto Maroni giudicare la forte flessione della Lega Nord: "Abbiamo pagato un prezzo, il prezzo delle vicende che hanno avuto risalto sui giornali. Nonostante questo, non solo la Lega sopravvive ma ha avuto successi anche clamorosi come a Verona".

 

Massimo D'Alema propone una analisi più accurata: "È un voto a metà strada tra la disgregazione greca e la speranza francese. Il centrosinistra emerge come unico polo politico di governo, quasi ovunque. con responsabilità di governo molto accresciute e in una situazione molto difficile. È preoccupante la partecipazione al voto in calo". Per l'esponente del Pd, "il risultato che emerge dal voto contiene una prospettiva politica abbastanza chiara: c'è un crollo del centrodestra".Ignazio La Russa, uno dei coordinatori del Pdl, fa l'autocritica: "Abbiamo sbagliato i candidati, non hodifficoltà ad ammetterlo. C'è la mania di cercarli con la faccia carina, senza sapere da quale esperienzaamministrativa vengano mentre la gente vuol persone affidabili e per i palermitani è più affidabile Orlando". Per l'ex ministro della Difesa, "non ci saranno ripercussioni del voto sul governo, ma sicuramente d'ora in poi non possiamo dire sì a quei provvedimenti che non consideriamo giusti".Il Terzo polo dà pochi segnali di vitalità nel voto, nonostante abbia lanciato da poco l'idea di un'unica "casadei moderati" annunciando l' azzeramento degli organi dirigenti dell'Udc. Pier Ferdinando Casini ha lasciatol'onere dei commenti a Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc. Solo a Genova il candidato centrista Enrico Musso, seppure con una lista civica, va al ballottaggio contro Marco Doria, candidato del centrosinistra."Riprendiamo il modello riformista che ha fatto vincere Hollande. Rifacciamo una foto, come quellache facemmo a Vasto". È l'appello che lancia il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, all'indomani della tornata di amministrative che hanno fatto emergere "la stanchezza e la rabbia dei cittadini verso la politica tradizionale, visto che vincono soluzioni innovative".

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