domenica 20 settembre 2020
L’appello delle amministrazioni comunali sui social per reclutare presidenti di seggio e scrutatori dopo le tante rinunce legate alla paura del contagio. Negli ospedali allestiti seggi “speciali”
Come si va alle urne nell'era Covid, tra mascherine e gel
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L’ultima corsa contro il tempo è stata quella per reclutare presidenti di seggio e scrutatori. Da Milano a Genova, fino a Roma i Comuni hanno dovuto ieri, in extremis, lanciare l’allarme sui social per reclutare presidenti e scrutatori.

La Capitale con almeno il 10% in meno di scrutatori ha deciso di costituire seggi con numeri minimi; a Milano sono stati costituiti tutti i seggi con 83 sostituzioni su un centinaio circa di presidenti di seggio che avevano dato forfait. Ma la paura del contagio rischia di propagarsi anche fra gli elettori. Tanto che ieri pomeriggio è dovuto intervenire il ministero per rassicurare tutti.

«Con Viminale e Ministero della Salute è stato fatto un lavoro attento e scrupoloso per rendere questo voto sicuro, dal punto di vista sanitario non ci sono rischi, andate a votare – sottolinea su Twitter il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri – Allo stesso modo in cui andiamo in una palestra, in ufficio o in un ristorante, riprendendoci un po' di normalità: il voto di domenica e lunedì è un passo concreto verso questa ripresa.

Certo, con mascherine, distanze e regole pedisseque, ma è così che ne usciremo». Tutto pronto per il voto in era Covid: mascherina, guanti e gel igienizzante e distanza dentro i seggi, volontari della Protezione civile fuori dalle sedi per evitare assembramenti e dare la precedenza ai soggetti deboli, come anziani e donne incinte. Le misure anti-contagio sono state varate con un apposito decreto e precisate in un protocollo sanitario e di sicurezza tra i ministri di Interno e Salute. ​Sono previsti percorsi di entrata ed uscita differenti, mentre non è prevista la misurazione della febbre all'ingresso del seggio. Naturalmente gli elettori sono invitati ad evitare di recarsi al voto "in caso di sintomatologia respiratoria" e con febbre superiore a 37,5 gradi.

Per accedere ai seggi è obbligatorio l’uso della mascherina (che dovrà essere indossata per tutto il tempo) e al momento di entrare si dovrà procedere con l’igienizzazione delle mani con gel messo a disposizione in prossimità della porta. La vera novità riguarderà l’operazione di voto: sarà infatti l’elettore (e non più il presidente del seggio) ad infilare la scheda di voto nell'apposita urna. Questo vale infatti per il referendum, le regionali e le comunali ma non per le suppletive (dove sarà sempre il presidente in quel caso con i guanti a imbucare la scheda).Per quanto riguarda invece i componenti dei seggi, presidenti e scrutatori dovranno sempre indossare la mascherina, i guanti sono facoltativi ma saranno obbligatori per il presidente (e consigliati agli scrutatori) durante le operazioni di spoglio delle schede.

Il presidente di seggio deve comunque utilizzare i guanti al momento dell’inserimento della scheda nell’urna. Tra i componenti di seggio e tra questi ultimi e l’elettore deve essere mantenuta una distanza non inferiore ad un metro. Si deve inoltre garantire la distanza di due metri al momento dell’identificazione dell’elettore, quando quest’ultimo sarà chiesto di togliere la mascherina per farsi riconoscere.

Per evitare gli assembramenti nei seggi, gli ingressi saranno contingentati e saranno inoltre allestite aree di attesa all’esterno. Gli anziani e i soggetti più fragili avranno la precedenza mentre i volontari della protezione civile svolgeranno, se richiesto, un’attività di assistenza agli elettori.​Sono previsti infine seggi speciali negli ospedali per consentire il voto a chi è in quarantena per il Covid o ricoverato. Non sembrano invece interessati al voto i cittadini italiani attualmente in quarantena: solo 1.820 elettori sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19 hanno chiesto di avvalersi del voto domiciliare, a fronte delle attuali quasi 40 mila persone in quarantena. Si ritorna così a votare con una nuova "normalità": ingressi contingentati, gel, mascherina e distanza. «Questa è la nostra normalità: finché il virus non deciderà, per conto suo, di modificarsi in una forma favorevole per il genere umano o finché non avremo il vaccino - ha concluso il viceministro Sileri – dovremo fare i conti con questa nuova normalità».


DA SAPERE I dispositivi di protezione e il gel. Regole per evitare assembramenti

Oltre alla scheda e al documento, oggi e domani, ci si recherà al seggio muniti anche di mascherina. Il protocollo sanitario e di sicurezza definito dai ministri dell’Interno e della Salute prevede innanzitutto il divieto di recarsi al seggio con temperatura superiore ai 37,5 gradi. All’ingresso del seggio, l’elettore dovrà procedere alla igienizzazione delle mani con gel messo a disposizione in prossimità della porta. Dopo essersi avvicinato ai componenti del seggio per l’identificazione (a una distanza superiore a due metri senza mascherina) sarà poi lo stesso elettore, dopo il voto, a infilare la scheda nell’urna. Sono inoltre previsti ingressi contingentati e area d’attesa all’esterno per evitare assembramenti. La regola base rimane sempre comunque quella di rimanere a un metro di distanza.


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