lunedì 27 aprile 2009
Il provvedimento nei confronti della Fondazione del Teatro Comunale di Bologna, di cui il sindaco uscente è presidente. Il ricorso era nato in seguito all'affissione in bacheca di un annuncio firmato dal direttore del personale in cui si avvisava, in occasione di uno sciopero, che in caso di adesione non sarebbero stati pagati neanche i dipendenti non aderenti all'agitazione.
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Il sindaco uscente di Bologna ed ex segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, nella sua qualità di Presidente della Fondazione del Teatro Comunale di Bologna, è stato giudicato colpevole di comportamento antisindacale. Ne dà notizia in una breve nota l'ufficio stampa della Cisl di Bologna, che ha convocato per le ore 13 una conferenza stampa nella quale saranno forniti i dettagli della sentenza. La condanna nei confronti della Fondazione del Teatro Comunale di Bologna, di cui Sergio Cofferati è presidente e quindi rappresentante legale, è nata da un ricorso dei rappresentanti dei lavoratori dell'Entelirico (Cisl e il sindacato autonomo Fials) nato in seguito all'affissione in bacheca di un annuncio firmato dal direttore del personale del teatro in cui si avvisava, in occasione della prima delle quattro giornate di sciopero (proclamate dal 22 marzo scorso e in seguito alle quali non andò in scena la "Gazza Ladra") che, in caso di adesione, non sarebbero stati pagati neanche i dipendenti non aderenti allo sciopero. "Un comportamento intimidatorio - ha detto Marica Morara, il legale della Fials - per il quale abbiamo presentato un ricorso d'urgenza al Tribunale del lavoro, sulla base dell'articolo 28 dello statuto dei lavoratori". Lo stesso sindaco di Bologna ed ex segretario della Cgil si era presentato, la scorsa settimana, durante l'udienza per difendere l'Ente da lui rappresentato. Il giudice del tribunale del Lavoro, Filippo Palladino, ha condannato per comportamento sindacale la Fondazione del teatro Comunale disponendo di "astenersi da tali comportamenti" e comminando il versamento delle spese di lite di 1.300 euro. "Il comportamento del datore di lavoro - si legge nella sentenza - appare idoneo ad arrecare offesa allalibertà  di sciopero a prescindere dall'elemento intenzionale. Gli avvisi per cui è in causa - scrive il giudice - in quanto effettuati preventivamente rispetto all'esercizio del diritto di sciopero appaiono dotati di una oggettiva valenza dissuasiva, tale peraltro da ripercuotersi sull'esercizio futuro del diritto costituzionalmente tutelato". Il segretario della Cisl di Bologna, Alessandro Alberani, ha invitato le parti in causa (Sergio Cofferati e il sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna Marco Tutino) ad una "seria riflessione". Intanto non si placa la protesta dei dipendenti dell'Ente lirico bolognese. Infatti in occasione della messa in scena del"Rigoletto", gli orchestrali indosseranno una fascetta bianca per criticare la gestione decisa dal sovrintendente. "In una lettera firmata da 250 dipendenti su 280, - ha detto Giulio Ciofini della Fials - abbiamo chiesto le dimissioni di Tutino, ci auguriamo che arrivino".
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