giovedì 26 febbraio 2009
In relazione al dibattito intorno a una legge sul fine vita, Comunione e Liberazione condivide le ragioni più volte espresse dal Presidente della Cei sulla necessità di una legge sul fine vita. Che ribadisca la dignità dell'essere umano, e non il diritto a morire.
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In relazione al dibattito intorno a una legge sul fine vita, Comunione e Liberazione condivide le ragioni più volte espresse dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e rese ancora più attuali dopo la morte di Eluana Englaro: «Il vero diritto di ogni persona umana, che è necessario riaffermare e garantire, è il diritto alla vita che infatti è indisponibile. La nota, pubblicata oggi sul sito di Cl, prosegue così: «Quando la Chiesa segnala che ogni essere umano ha un valore in se stesso, anche se appare fragile agli occhi dell’altro, o che sono sempre sbagliate le decisioni contro la vita, comunque questa si presenti, vengono in realtà enunciati principi che sono di massima garanzia per qualunque individuo» (Prolusione al Consiglio permanente della Cei, 26 gennaio 2009). Lo stesso Benedetto XVI, nell’Angelus del 1° febbraio 2009, ha ricordato che «la vera risposta non può essere dare la morte, per quanto “dolce”, ma testimoniare l’amore che aiuta ad affrontare il dolore e l’agonia in modo umano».«Per questo - continua il comunicato -  di fronte alle polemiche suscitate da ambienti laici e anche da cattolici, restano per noi valide le preoccupazioni del cardinale Bagnasco e della Cei sulla necessità di «una legge sul fine vita, resasi necessaria a seguito di alcune decisioni della giurisprudenza. Con questa tecnica si sta cercando di far passare nella mentalità comune una pretesa nuova necessità, il diritto di morire, e si vorrebbe dare ad esso addirittura la copertura dell’art. 32 della Costituzione». Chi si impegna in politica secondo ragione può trarre da queste preoccupazioni della Chiesa uno sguardo più vero alla vita degli uomini, nel difficile compito di servire il bene comune». La proposta bipartisan di moratoria. Intanto in Senato sul testamento biologico spunta anche l'ipotesi della moratoria legislativa. Mentre stamane l'ufficio di presidenza della Commissione Sanità del Senato ha deciso di riorganizzare il calendario dei lavori sul testamento biologico in attesa del parere di costituzionalità della commissione Affari costituzionali sul Ddl Calabrò previsto per martedì prossimo otto senatori - Enzo Bianco (Pd), Emma Bonino (Pd-Radicali), Stefano Ceccanti (Pd), Lamberto Dini (Pdl), Pietro Ichino (Pd), Antonio Paravia (Pdl), Maurizio Saia (Pdl), Giuseppe Saro (Pdl) - lanciano un appello volto a scongiurare un voto non sufficientemente meditato sul testamento biologico e e sul problema del fine vita chiedendo "una moratoria legislativa su questa materia di qualche mese, che permetta di recuperare la serenità necessaria per il migliore e più aperto confronto». Franceschini e Veronesi si chiariscono. Dario Franceschini, al termine di un colloquio chiarificatore con il senatore Pd Umberto Veronesi, mette a confronto le posizioni di Pd e Pdl e afferma che le divisioni sono nel centrodestra. "Deve esserci libertà di coscienza sui temi etici. Questa è la linea del Pd e il fatto che sia una linea giusta lo dimostra quanto sta avvenendo nel Pdl e le divisioni che stanno esplodendo nel centrodestra". Per il segretario del Pd infatti, "non si può imporre un regime da caserma nè, su temi così, si può obbedire a ordini di scuderia ma si obbedisce alla propria coscienza".Dorina Bianchi (Pd): «Da noi nessun ostruzionismo». Il tutto mentre il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato Carlo Vizzini, ha detto che arriverà martedi prossimo come previsto il parere sulla costituzionalità del ddl sul testamento biologico. Vizzini ha voluto anche precisare che lo sconvolgimento del calendario dei lavori della Commissione sanità per l'attesa del parere non dipende dalla Commissione. E la capogruppo Pd in commissione sanità al Senato Dorina Bianchi respinge le accuse di ostruzionismo partite dalla maggioranza: "Nessun ostruzionismo, tanto è vero che abbiamo deciso insieme di concludere la discussione e poi iniziare a votare la prossima settimana"."Oggi - ha detto - abbiamo fatto un ufficio di presidenza. La commissione lavorerà oggi pomeriggio e ricomincerà ad esaminare gli emendamenti lunedì, dalle 20 a mezzanotte, e martedì".
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