martedì 6 settembre 2016
​Finisce l'esperienza del movimento fondato da Corrado Passera. Lanciato una appello contro questa riforma costituzionale.
Italia Unica chiude all'insegna del "no"
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Italia Unica chiude i battenti. Dopo le indiscrezioni delle settimane scorse, arriva l'ufficializzazione: il movimento fondato da Corrado Passera conclude la sua attività politica. L'annuncio arriva a fine serata attraverso una lunga nota del suo ufficio stampa, molto incentrato sul "no" al referendum costituzionale: "Ribadito il no alla riforma del Senato e rilanciato il decalogo di proposte per il rilancio del Paese Italia Unica esce dalla scena come movimento politico e invita i suoi iscritti e sostenitori a continuare nell'impegno per un Paese migliore, tenendo alte le bandiere che ne hanno caratterizzato i suoi due anni di attività: sviluppo per creare lavoro, solidarietà per ridurre il disagio delle famiglie, rafforzamento delle istituzioni democratiche". "Viene ribadito il no al referendum sulle riforme costituzionali - si legge ancora nella nota- come pure viene ribadito il sì al decalogo per rilanciare l'Italia che è stato approvato oggi in Assemblea nazionale. Il tutto in un quadro di valori liberal-democratici sui quali costruire la vera alternativa seria a tutti i populismi".Approvando la relazione del presidente Corrado Passera, dimissionario con l'intero Comitato esecutivo, l'Assemblea del movimento ha dato incarico di procedere con le formalità del caso e ha sancito la "fine di un'esperienza che racchiude numeri importanti e battaglie riformatrici ambiziose e coraggiose: oltre 6.000 iscritti, 150 Porte diffuse su quasi tutto il territorio nazionale, un centinaio di amministratori eletti e soprattutto un progetto-paese con soluzioni ambiziose e coraggiose per rilanciare il nostro Paese".
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