sabato 20 maggio 2017
La Procura di Palermo vuole chiedere al Senato l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni tra l’armatore Ettore Morace e Simona Vicari, parlamentare di Ap dimessasi da sottosegretario ai Trasporti
Simona Vicari: «Il Rolex? Un regalo». Il gip: «Lo escludo»
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La Procura di Palermo ha chiesto al gip di richiedere al senato l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni telefoniche delle conversazioni tra l’armatore Ettore Morace e Simona Vicari (sopra in una foto di qualche anno fa), parlamentare di Ap ed ex sottosegretario alle Infrastrutture, indagata per corruzione nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Morace e del candidato sindaco di Trapani Girolamo Fazio. L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi. Si tratta di intercettazioni indirette. Le utenze messe sotto controllo, infatti, non erano quelle di Vicari, ma quelle di Morace. E in questo contesto gli investigatori hanno registrato alcune telefonate tra l’armatore e la politica. La legge, però, in casi simili, prevede che per l’utilizzo a carico del parlamentare serva l’autorizzazione della Camera di appartenenza: il Senato in questo caso. Se il gip dovesse ritenere rilevanti le conversazioni, dopo aver fissato udienza con le parti, dovrà chiedere al Senato l’autorizzazione al loro utilizzo. In caso di rifiuto, le intercettazioni devono essere distrutte. Stessa sorte avrebbero qualora il gip le ritenesse irrilevanti. Vicari è coinvolta nell'inchiesta per corruzione che ha portato in carcere Ettore Morace insieme con il candidato sindaco di Trapani, Girolamo Fazio e il funzionario regionale Giuseppe Montalto. «Ho letto sulle agenzie che sarei accusata di corruzione. Ma di che parliamo? Quell'orologio riguarda rapporti con le persone che uno ha a prescindere. Dalle intercettazioni si capisce benissimo che si tratta di un regalo di Natale. Poi sì, io ho chiamato per ringraziare. Ma se lo avessi fatto per corruzione, secondo voi avrei ringraziato? ». Lo afferma al Corriere della Sera, Simona Vicari, dimessasi dalla carica di sottosegretario alle Infrastrutture dopo le accuse nell'ambito dell'inchiesta sulla corruzione della procura di Palermo. «Nessuna sofferenza - si difende Vicari -, perché io non ho agito nell'interesse di una persona, ma nell'interesse di una categoria. Il trasporto marittimo era l'unico mondo del trasporto pubblico rimasto fuori dall'esenzione dell'Iva e il ministro Delrio era a conoscenza di quell'emendamento». Una spiegazione che non convince il giudice delle indagini preliminari. «È ampiamente dimostrato che a seguito di un esercizio delle sue funzioni smaccatamente orientato a favore degli interessi» dell'armatore Ettore Morace, la sottosegretaria ai Trasporti Simona Vicari ha accettato «di buon grado un costoso orologio marca Rolex il cui valore per quanto si evince dalle intercettazioni parrebbe aggirarsi intorno ai 5.800 euro». Questo l'atto di accusa del gip del Tribunale di Palermo nei confronti della ormai ex sottosegretaria ai Trasporti. Per il giudice: «Deve necessariamente escludersi che siffatta cospicua dazione possa confinarsi tra le cosiddette regalie d'uso, fermo restando peraltro che secondo l'univoca giurisprudenza della Suprema Corte anche la corresponsione di utilità di modico valore ben può integrare il reato di corruzione propria».

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