martedì 30 gennaio 2024
Si muove la diplomazia. Il ministro Tajani: palese violazione del diritto Ue, chiediamo i domiciliari per la donna. I pentastellati: urge informativa della premier in Aula.
La donna in catene nel Tribunale a Budapest

La donna in catene nel Tribunale a Budapest - Ansa

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Una palese violazione del diritto europeo. La politica italiana si muove dopo le immagini dell’insegnante italiana Ilaria Salis, portata in tribunale in catene a Budapest, con il ministro degli Esteri che sta lavorando per chiedere gli arresti domiciliari della donna e la premier Giorgia Meloni che ha chiamato al telefono Viktor Orban. In tutto questo però il padre della donna, che stamattina incontrerà l’ambasciatore italiano in Ungheria, attacca proprio la diplomazia del nostro Paese. L'attivista milanese, 39 anni, è in cella con l'accusa di aver aggredito, lo scorso febbraio, estremisti di destra. Ieri il giudice ha confermato la misura cautelare e ha aggiornato il processo al 24 maggio. Salis si è dichiarata innocente.

«Credo che l'ambasciata italiana abbia partecipato ad almeno quattro udienze in cui mia figlia è stata portata in queste condizioni davanti al giudice. Noi fino al 12 ottobre, quando mia figlia ha scritto una lettera, non avevamo evidenza del trattamento che stava subendo nostra figlia - ha detto Roberto Salis - Gli unici che lo sapevano e non hanno detto nulla sono le persone dell'ambasciata italiana in Ungheria».

La donna in catene nel Tribunale a Budapest

La donna in catene nel Tribunale a Budapest - Ansa

Le reazioni della politica

«Questa volta mi sembra che si sia ecceduto», si tratta di «violazione delle norme comunitarie» e non è «in sintonia con la nostra civiltà giuridica», ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per cui «gli avvocati devono chiedere gli arresti domiciliari in Italia», e ha detto anche che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha incontrato il padre di Ilaria, Roberto, e sta seguendo da vicino il caso. Anche se a metà giornata arriva la notizia - come richiesto dalle opposizioni - Giorgia Meloni parlerà con Orban domani sera a Bruxelles.

Ad andare all’attacco è soprattutto il Movimento Cinque Stelle, che nelle prossime ore presenterà una interrogazione alla Commissione europea «chiedendo se ritiene accettabile il trattamento di Ilaria, che è una cittadina europea», sottolinea Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che ritiene «evidente ormai a tutti che i diritti fondamentali di Ilaria Salis vengono calpestati in Ungheria».

Mentre i pentastellati italiani intendono chiedere una informativa urgente in Aula della premier sul caso. «Le scioccanti immagini di di Ilaria Salis, ammanettata in modo indegno nel tribunale di un Paese di cui Giorgia Meloni si vanta di essere amica, ci lasciano esterrefatti. All'apertura dell'Aula chiederemo subito un'informativa urgente alla Presidente del Consiglio. La gravità della situazione richiede informazioni e interventi immediati». Ciò che si vuol capire è se «il governo, tramite la Farnesina, già sapeva delle condizioni di Ilaria. Ci auguriamo che Giorgia Meloni metta gli interessi dei cittadini italiani prima di quelli di Orban», precisa Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera.

Dal Pd invece chiedono a Giorgia Meloni di intervenire su Orban. «Le immagini che giungono da Budapest non possono lasciarci indifferenti – dice il presidente dei senatori dem Francesco Boccia - Ora il padre afferma che la nostra ambasciata sapeva del trattamento subito dalla figlia. Se vero sarebbe molto grave. Ma noi pensiamo che a questo punto serva un intervento della presidente Meloni nei confronti del presidente Orban: non è accettabile che una cittadina italiana sia trattata in un tribunale europeo nel modo in cui è stata trattata Ilaria Salis». Le scene che abbiamo visto in Ungheria «sono figlie del giustizialismo», afferma infine il segretario di Azione Carlo Calenda.

Il dibattito in Senato

In Senato nel pomeriggio è arrivato il caso della maestra detenuta in Ungheria, sollevato dalle opposizioni che chiedono alla premier Meloni di parlare con Orban. Il presidente di Palazzo Madama che il 2 febbraio incontrerà il papà di Ilaria Salis, ha posto il problema delle condizioni dei detenuti anche nel nostro Paese. «Il problema riguarda la dignità dei detenuti, che deve stare a cuore a tutti, in Ungheria e in ogni altra parte del mondo, compresa l'Italia, dove io pochi giorni fa ho visto e ho notizia di un sistema non molto dissimile, almeno per gli uomini, un po' meno per le donne, cioe' di guinzaglio e di manette, ma non ai piedi», ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, aggiungendo che «il problema anziché essere incentrato solo su un aspetto internazionale ce lo dobbiamo porre anche in Italia». La Russa ha, però, anche aggiunto che «la nostra legge vieta che venga esibito il detenuto con le manette e in condizioni di umiliazione mentre questo non è avvenuto in Ungheria. Su questo credo sia giusto intervenire». Infine, il presidente del Senato ha comunque auspicato che «la ragazza possa essere assolta o che venga derubricato il reato di tentato omicidio, che mi pare eccessivo».


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